Dopo essermi ripreso dalla sbornia di gioia più grande della mia vita di Genoano, provo a tornare con la memoria alla sera del del Derby al minuto 96°, Mimmo dagli 11 metri dell’area sotto la Nord, impaurita in religioso silenzio è, anzi credevamo tutti che fosse, il rigore che avrebbe deciso il nostro destino.
Mimmo tira, tutti ricordiamo come è andata, da li sono partiti ogni genere di insulti nei suoi confronti da parte nostra e sfottò da parte loro.
Ovviamente è stato anche santificato Audero, tanto da incoronarlo come “retrocessore”,in realtà i retrocessori a Genova sono si due, ma entrambi hanno retrocesso la stessa squadra, anzi l’ultimo le ha dato il colpo di grazia ed ora provo a spiegarvi il mio perché.
Se quel rigore fosse entrato in rete il nostro destino non sarebbe cambiato di molto, probabilmente saremmo retrocessi ugualmente ed avremmo fatto lo stesso percorso nel quale ci troviamo oggi, ma la domanda è: se fosse entrato il loro destino e la loro storia sarebbero mutati?
Secondo me si e profondamente. Se il gol di Mimmo avesse sancito anche la loro retrocessione avrebbero preso il paracadute economico che, con l’aggiunta di qualche altra cessione “illustre”, si fa per dire, l’abbassamento del monte ingaggi avrebbero consentito loro di a pagare molti dei debiti che avevano in quel momento e magari costruire una squadra giovane in prospettiva per risalire la categoria nel giro di qualche anno.
Questo gli avrebbe permesso di rendere la società più appetibile ad eventuali compratori ad un prezzo più contenuto e comunque di rimanere in vita con molti meno debiti.
Questo è il motivo per cui sono convinto che Audero, per loro un eroe, sia stato in realtà il giudice del loro fallimento.
Che il rigore sia stato sbagliato da Mimmo o sia stato Parato da Audero poco cambia, se penso che oltre a osannare il loro portiere si sono anche fatti la maglia blumerdata con il numero 4 dedicata a Mimmo senza aver capito quello che da li a pochi mesi abbia significato quella parata.
Comunque la si veda Audero è quello che ha dato il colpo di grazia alla società ultima nata e probabilmente ultima morta in ordine di tempo.
Un anno dopo si è concretizzato quello che nessuno di noi avrebbe potuto immaginare, sembra di aver vissuto una stagione dentro un film di Steven Spielberg scritto di una sceneggiatura da oscar su tutti i fronti, come miglior film di sempre, miglior attore protagonista ” Ferrero”, miglior Cast ” CDA Zamp”, Miglior attore non protagonista ” Lanna”, miglior colonna sona “Annalisa con Bellissima” e Oscar alla carriera delle retrocessioni ” Angelo Palombo”.
Come diceva un vecchio e odiato presidente del Genoa “il tempo è galantuomo”, in questo caso è stato proprio vero, lo e stato per noi nei loro confronti, lo è stato per tutto quello che abbiamo visto nei 96esimi, o giù di li, del loro campionato, lo è stato per come ci hanno deriso quando stavamo per fallire noi, lo è stato per tutti quelli che ci dicevano arrivederci tra 25 anni, lo è stato per quel senso di superiorità arrogante che hanno sempre avuto nei nostri confronti, lo è stato perché si sono sempre considerati un pubblico civile e superiore a noi, testa di maiale, proiettili, letame, fumogeni,ma lo è stato anche nei confronti di Mimmo, tornato a casa, praticamente gratis, per riprendersi quello che aveva lasciato sul campo quella sera.
Emil Audero merita con tutta la mia stima una statua sul piazzale del Tempio presso la quale andare in processione prima di ogni partita.
Io amo Audero come Boselli o forse di più..
Alessandro Brusatin
