03 Dicembre 2024
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Genova

PREPOTENZA

Azione di prepotenza
Intervento di prepotenza
Conquistare la palla con prepotenza
Stacco di prepotenza
Gol di prepotenza!
Il termine prepotenza, nella cultura calcistica, viene usato principalmente come rafforzativo di una giocata di potenza, imperiosa.
Una giocata di slancio, grintosa!

Dopo il triste spettacolo offerto dai giocatori della Roma, una Roma piccola piccola, di giovedì sera purtroppo, l’accezione positiva di prepotenza è definitivamente caduta.
Persino Mourinho, vecchia volpe non immune da arroganza e prepotenza, non certo per senso di giustizia ma per spostare l’attenzione dal pessimo comportamento dei sui giocatori, ha dichiarato che la formula della Coppa Italia non tutela i “piccoli” facendo perdere interesse per la competizione.

Ma quello che non si può cancellare è lo spettacolo a cui abbiamo assistito.
Uno spettacolo di una bassezza culturale calcistica che ha pochi precedenti.
La prepotenza dei giocatori giallorossi nei confronti dell’arbitro, strattonato e preso continuamente per la giacchetta, addirittura circondato e insultato tra un tempo e l’altro nel tunnel degli spogliatoi, denota una insicurezza, una ignoranza sportiva incredibili.
Un ambiente, abituato ad aggredire oltre ogni limite senza che nessuno sia mai intervenuto, e per questo motivo ormai legittimato a farlo.

Sul campo tutto questo ha portato ad almeno cinque tirate di maglie a danno nostro non rilevate, tre brutti falli da espulsione senza che i romanisti venissero nemmeno ammoniti e un tocco di mano in area di un giocatore della Roma che anche la VAR si è guardata bene dal rilevare.
Il tutto condito dal commento dei due telecronisti ben allineati con il più forte, potente e prepotente, nel puro stile italico del “Franza o Spagna, purché se magna!”
Una telecronaca che poteva tranquillamente andare in onda, come mi ha detto un amico, su Roma Channel…

Intendiamoci, non sono nato ieri, è normale che chi gioca in casa con l’aiuto del pubblico eserciti una certa pressione sugli arbitri e sui giocatori avversari.
C’è un limite però, e sorprende che una squadra nettamente più forte ricorra a certi metodi per assicurarsi il risultato.
Più forte?
Più forte in cosa?
Giovedì sera l’ambiente Roma ha dato prova di debolezza sportiva, non di forza.
Un ambiente corrotto e che corrompe o tenta di farlo, per assicurarsi una vittoria, invece di conquistarla sul campo con un avversario, tra l’atro, di categoria inferiore.
E giovedì sera lo ha fatto, superando ogni limite di decenza sportiva.
Per questo Mourinho è intervenuto, unico nella Roma ad accorgersi delle eventuali, anche se remote, consegenze negative per la sua squadra.

Chi ne esce a testa alta è invece il nostro amato Grifone, a cui Gilardino ha dato una giusta personalità.
Il silenzio tombale in cui è caduto l’Olimpico gli ultimi dieci minuti in cui il Genoa ha tenuto la Roma nella sua area, è il miglior regalo che potessero fare i nostri giocatori ai tifosi rossoblú, oltre cinquecento, giunti nella capitale.
Silenzio che è sintomo dell’insicurezza e della paura di un ambiente privo di cultura sportiva, e che fa della prepotenza e della prevaricazione la sua arma principale.
Non è finita, non è mai finita, non finirà mai!
Forza Genoa!
Alberto Scotto

Alberto Scotto
Alberto Scotto
Alberto Scotto nato e cresciuto a Marassi, vive e lavora nei Caruggi. Insieme alla passione e all'amore per la lettura, per la vita all'aria aperta, per la socialità, per la sua compagna di vita e i tre grifoncini che le svolazzano intorno coltiva, irrimediabilmente, la passione e l'amore per il dannato vecchio CFC. "Il Genoa è l'irrazionale a cui abbandonarsi e lasciarsi trasportare"

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