21 Novembre 2024
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CHI CI CAPISCE È BRAVO

Chi ci capisce qualcosa è bravo.
Vorrei sottoporre alcune riflessioni agli amici tifosi genoani.
Iniziamo dal mister Blessin, sulla graticola più che mai.
Cosa è successo da Terni in poi?
Quel giorno in Umbria il Genoa vince sul campo della prima in classifica, eppure qualcosa non torna.
Per la prima volta si vedono alcuni giocatori pascolare per il campo, altri esibirsi in giocate di estrema sufficienza e improvvisamente l’allenatore, prima sempre pugnace e ultra partecipe ( con tutti i suoi limiti ) alle partite, resta mummificato.
Da là in poi il Genoa cala drasticamente e lui appare sempre più assente, come se avesse capito che la squadra non lo segue più.
Che Ekuban piaccia o meno, l’idea di gioco di ritmo di Blessin è progressivamente venuta meno dopo l’infortunio del nazionale ghanese.
Veniamo alla questione dei D.S.
Spors, dopo una campagna acquisti a dir poco inadeguata in A a gennaio, viene legittimamente confermato.
La proprietà punta forte su di lui e si pensa che il progetto giovani possa avere il là.
L’idea è onestamente intrigante.
Tra giugno e luglio il direttore tedesco prende Dragusin dall’affare Cambiaso, due giocatori di categoria poco affini al suo pensiero come Coda e Pajac, un discreto giocatore già infortunato l’anno scorso come Ilsanker, un portiere del tutto superfluo ( Martinez ) e il misterioso Yalcin, senza arte nè parte.
All’improvviso, nel bel mezzo del mercato, viene promosso a supervisore e sostituito al Genoa da Ottolini, scelto proprio da lui.
Ottolini prende 3 giocatori ( Aramu, Puscas e Strootman, quest’ultimo poi grande protagonista ) di cui l’allenatore avrebbe fatto volentieri a meno.
Si sono confrontati il neo D.S. e Blessin? Mah.
Ora si legge da giorni di una fazione italiana con Ottolini e Zangrillo e una tedesca con Spors e i suoi collaboratori, con Blazquez spettatore non pagante.
Ma come? Non era stato proprio Spors a volere Ottolini? Teoricamente dovrebbero collaborare.
Tra Spors e Ottolini, l’operato è stato insufficiente finora.
Non importa se stranieri o italiani; qui ci stanno rimettendo il Genoa, 20.000 abbonati, tutta la tifoseria e la proprietà che ha scommesso su costoro.
Della battaglia italiani vs stranieri in stile Guelfi – Ghibellini ne faremmo volentieri a meno.
Infine i giocatori, sempre protetti e incensati senza motivo. In campo scendono pur sempre loro e lo fanno male da un mese e mezzo.
Hefti ( circola la voce della pubalgia, ma siamo sicuri che lo farebbero allenare? ) ha perso meritatamente il posto; Dragusin dorme come un tasso; Badelj è un fantasma; Aramu idem; Gudmundsson è stato decisivo all’inizio e ora ha un atteggiamento nocivo; Coda non può giustificare i soli due gol su azione e almeno 7 o 8 partite imbarazzanti ( a Perugia sul gol preso si è inciampato come un salame a metà campo ) solo con i pochi palloni che ha ricevuto in area; su Yalcin e Yeboah è inutile muovere critiche: non possono giocare in una squadra che punta alla promozione.
L’auspicio è che i proprietari striglino tutti questi personaggi ( staff tecnico, dirigenziale e giocatori, nessuno escluso ) e investano su alcuni buoni calciatori a gennaio.
Per salire, non è certo troppo tardi.

Vittorio Semino
Vittorio Semino
Genovese, 30 anni, "malato" di calcio e ciclismo (non quello blucerchiato), il Grifone come fonte di gioia e (troppo spesso) amarezza.

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