La partita di Cosenza scolpisce sulla pietra due concetti:
1- Il Genoa è la squadra più forte del campionato,
2- L’allenatore non è proprio il coglione che qualcuno ha voluto farci credere.
E allora c’è da esser felici e finalmente, noto con piacere che tanti “Blessinscettici” oggi riconoscono merito al mister. Bene, solo chi non cambia mai idea sbaglia e quindi onore a chi sa riconsiderare le sue posizioni alla luce di fatti e non preconcetti.
Finito sto pippone incredibile, chi ha avuto la sfiga di leggermi in passato, sa bene quanto io stimi l’allenatore e quanto io sia dalla sua parte.
Però ( rullo di tamburi) una considerazione critica oggi me la voglio concedere pure io. D’altronde se chi rompe le balle di continuo si prende un turno di pausa, è solo giusto sostituirli.
Sottolinenando la prestazione maiuscola del Genoa, vi pongo una domanda. Giudicando la partita 11vs11, prima del rigore giustamente concesso al Genoa, ho avuto l’impressione di vedere una squadra fortissima essere in totale controllo del gioco che però a fatica riusciva a bucare le ruote del pullman parcheggiato davanti alla porta del Cosenza.
Non è mai facile giocare contro 11 giocatori in difesa sia chiaro ma, qui arrivo alla domanda, siamo sicuri che il Genoa sarebbe stato in grado di scardinare la difesa dei Lupi senza quel rigore sacrosanto?
Secondo me SI ma con non poca fatica.
E allora, prima di sparare a zero sul gioco del Mister, provo a riflettere e a cercare di capire dove sia il problema ( se così si può chiamare visto che sei a 18 punti e ne meriteresti almeno 4 in più).
Secondo me, e ripeto SECONDO ME, il Genoa fa un po’ di fatica a bucare le difese avversarie chiuse a cerniera perché ancora manca l’uomo dall’ultimo passaggio, il fantasista, il 10, il trova pertugi…
Troppe volte abbiamo visto la 10 data in mano a giocatori inadeguati, inefficienti, inconcludenti.
E fino ad oggi mi sento di dire che Aramu questa 10 deve ancora dimostrare di meritarla.
Il fantasista torinese è ancora troppo appannato, troppo fuori dai giochi e dopo venti minuti sulle gambe.
Sia chiaro, non voglio assolutamente puntare il dito contro nessuno ma è giusto dire ciò che si pensa.
Sia chiaro, io son convinto che Aramu uscirà fuori come il gran giocatore che è, producendo assists a profusione con giocate degne di quella maglia dal numero magico.
E son convinto anche del fatto che il giocatore sia consapevole che da parte sua serva altro.
Però ecco, la fatica a far goal fino ad oggi io la reputo un po’ una sua responsabilità in comproprietà con un Coda non ancora al 100%.
Responsabilità che entrambi sanno di avere e che entrambi sanno gestire.
È ancora presto per tirare delle somme sia chiaro ma penso che sia necessario un cambio di passo da parte loro.
Il Genoa ha finalmente un 10 forte, ora è il momento di iniziare a fare la differenza.
Ecco, in un universo parallelo e ideale, mi auguro che Aramu possa leggere queste parole così che già a Terni possa venire a porgere l’orecchio a favore di telecamera per percularmi.
Perché son convinto che la nostra pericolosità offensiva debba passare dai suoi piedi e son sicuro che quando ciò succederà, il Genoa sarà finalmente quella corazzata di cui tutti si son riempiti la bocca.
Fino ad allora sotto a lavorare!
Forza Mattia, forza la 10, facci vedere chi sei.
Tobia Salvai