21 Novembre 2024
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BRUTTI E CATTIVI

“Eh ma belin, non c’è gioco!”
“Eh ma belin, non le domini mai!”
“Eh ma belin…”

7 punti, primo posto in classifica. Ancora più godereccia perché portata a casa con il gol di Ekuban ed una parata importante di Martinez. Ancora più bella perché portata a casa da un campo difficile e caldo come quello di Pisa. Ancora più importante perché maturata con la giusta mentalità della categoria cadetta. In serie B sarà così. Botte da orbi e poca qualità. Chi pretende di giocare solo in punta di fioretto eviti di guardare il Genoa. Perché il Genoa (attualmente, ne sono convinto) sarà questo. Una squadra brutta e cattiva. In serie B, bel 90% dei casi, la vittoria la porti a casa così. Poco gioco e tanta cattiveria. Sicuramente gli arrivi di Aramu, Puscas e Strootman ci permetteranno di aggiungere la qualità necessaria per poter anche soddisfare i più esigenti esteti del calcio, ma fino a quel momento e chissenefrega pure dopo, saranno battaglie e corride, con mischie, rimpalli, spinte e tacchettate. E chi vi scrive è uno che prova quasi un piacere sessuale nel veder vincere giocando a calcio. Ma ora è così. Ora è il monento di raccogliere più che puoi, vincendo a volte più di cuore che di tecnica. Ed avere giocatori incazzati e temibili (Ilsanker, Strootman, Sturaro, Dragusin, Bani e via dicendo) sarà una delle frecce più importanti a disposizione di Blessin. Che ha capito perfettamente in che inferno di categoria è finito e che più del gioco chiede ai suoi attenzione, dinamismo e velocità. Ci sarà tempo e modo per iniziare anche a far bel calcio, ma adesso occorre metter punti (e comunque il Genoa un minimo di 4 occasioni a partite l’ha sempre create) anche con qualche “rapina” sia in casa che fuori. Lasciamo a casa i processi, la ricerca di un colpevole, la critica feroce verso chicchessia. Dopotutto siamo ancora al 29 agosto ed alla terza di campionato. Perché, onestamente, la squadra battagliera mi fa godere parecchio.
GONFIA DI RABBIA E PIENA D’ORGOGLIO, COME LA NORD È LA SQUADRA CHE VOGLIO!
Stefano Zaghi
Stefano Zaghi
34 anni, ferroviere. Papà mi ha trasmesso la malattia per il Genoa. "E capire tu non puoi, se non sei come noi"

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