La vittoria con il Torino ha dato, nel caso fosse ancora necessario farlo, l’ennesima dimostrazione di come il Genoa sia completamente cambiato. Sia a livello tecnico che caratteriale. La squadra molle, arrendevole, tatticamente confusionaria, ha dato spazio ad una squadra con grinta, carattere, voglia di sacrificio e tatticamente ben disposta. La vittoria con i granata è la dimostrazione.
Ad una gara fatta di corsa, viglia e sudore si è aggiunto un capolavoro tattico del nostro Blessin, capace di sopperire all’inferiorità numerica con correzioni che hanno continuato ad infastidire il Toro. È una vittoria anche della dirigenza, che ha continuato per la sua strada senza riserve. Ed ora qualcuno inizia ad accorgersene, finalmente parlando del progetto Genoa come un progetto si rischioso, ma anche rivoluzionario ed ambizioso e non più in toni sarcastici, figli della politica ormai marcia del calcio nostrano (nazionale docet).
Adesso la trasferta di Verona. Con quasi 1500 tifosi al seguito (nonostante l’ennesima vergogna beffa del calcio spezzatino) e la convinzione che dobbiamo, possiamo giocarcela con tutti.
Rivedere anche Criscito ed Ekuban è importante, per dare la possibilità di rifiatare. Il buon Caleb, soprattutto, sarà un’alternativa importante lá davanti, dove manca qualcosa anche a livello numerico (Melegoni si impegna ed è migliorato, ma continuo a non capirne la giusta collocazione in campo). Le parole dei giocatori dopo il fischio finale, l’atteggiamento in campo, la determinazione dimostrata, sono segnali incoraggianti. Ma mai abbassare la guardia. Sempre concentrati e sempre più incazzati. Il traguardo è più vicino, ma il percorso ancora impervio. Serve un fronte compatto e comune, cuore e polmoni.
Poi sarà il campo il giudice di tutto. Ma il Genoa deve uscirne comunque a testa alta, lottando, soffrendo, non mollando mai. E gli applausi dalle gradinate non mancheranno mai.
FORZA GENOA!