23 Novembre 2024
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ARMA A DOPPIO TAGLIO

Torna il campionato dopo l’infausta pausa delle Nazionali ed il Genoa si trova, sospinto dal suo pubblico festante, davanti all’ennesimo bivio a Verona con l’Hellas.
Proseguirà il sogno salvezza? Speriamo di sì, i segnali sono stati assai confortanti prima della pausa e la vittoria col Toro potrebbe essere stata la svolta morale.
Occhio proprio alla sosta: da un lato è stata positiva per noi perché ha dato modo di completare il recupero e lavorare serenamente a diversi nostri giocatori a lungo out per infortunio; dall’altra parte, le soste per una squadra in forma e in fiducia (il Genoa) possono essere pericolose perché spezzano la continuità, mentre aiutano squadre alle prime difficoltà (il Verona, che probabilmente è stata a lungo la squadra più bella da vedere della serie A).
Speriamo prevalga il primo fattore, che il lavoro fatto bene in due settimane paghi anche in terra veneta.
Dovrebbe essere importante, più che Criscito, il recupero di Ekuban, giocatore di gamba e potenza fisica, riscoperto bel giocatore nelle ultime partite prima del suo KO, una volta schierato finalmente nel suo ruolo all’ala.
Si spera che a Verona riesca ad esserci almeno in panchina.
Chiudo con un mistero sulla Nazionale fuori dal Mondiale.
Nel 1966 il C.T. Fabbri fu preso a pomodori in faccia all’aeroporto qua a Genova per la Corea del Nord, nel 2010 e nel 2014 Lippi e Prandelli si dimisero subito con dignità dopo l’eliminazione al primo turno dei Mondiali (dove c’eravamo almeno) ed erano lo stesso nell’occhio del ciclone, nel 2017 fu crocifisso Ventura per lo spareggio con la Svezia (dopo un secondo posto ovvio nel girone di qualificazione con la Spagna) ed il presidente federale Tavecchio (deriso di continuo dalla stampa, ma uno che portò Conte in Nazionale e ridiede il quarto posto Champions all’Italia) se ne andò senza battere ciglio.
Ecco, risulta inspiegabile come Mancini (per un attimo non importa che sia doriano, fino all’Europeo vinto il suo lavoro è stato stratosferico), dopo aver pareggiato nel girone con Bulgaria e Irlanda del Nord e perso la SEMIFINALE DEI PLAYOFF IN CASA CON LA MACEDONIA, venga addirittura supplicato da dirigenti, stampa e molti appassionati di rimanere e il Presidente federale scarichi la colpa su tutti tranne che su se stesso.
L’italia può essere modesta finché vogliamo, ma una squadra che ha vinto l’Europeo a luglio può essere pari o inferiore a queste nazionali?!
Non scherziamo!
Forza Grifone!

Vittorio Semino
Vittorio Semino
Genovese, 30 anni, "malato" di calcio e ciclismo (non quello blucerchiato), il Grifone come fonte di gioia e (troppo spesso) amarezza.

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