21 Novembre 2024
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NESSUNA MORTE A VENEZIA.

Il Genoa esce da Venezia con un altro risultato poco funzionale in chiave salvezza.
Inutile girarci intorno, così è.
Attenzione però; sarebbe facile sparare a zero sulla prestazione, che invece non è stata affatto negativa.
Dopo 20 minuti horror degni del Genoa di Sheva, gli altri 70 sono stati propositivi e ben più coraggiosi.
Ekuban ha replicato le sue belle prestazioni recenti e ha finalmente timbrato il cartellino con una giocata potente e un tiro secco, Cambiaso è parso tornare ai livelli autunnali e la squadra nel complesso ha saputo sopperire con ritmo a brutte performances individuali dei centrocampisti.
La difesa ha tenuto senza problemi, mascherando uscite alte fantozziane dell’ex portiere che ci ritroviamo tra i pali.
Anche alcuni rari sprazzi di Gudmundsson e poi di Yeboah nel secondo tempo sono stati interessanti.
Il Genoa ha prodotto più del Venezia nei 90 minuti.
Certo, il gol resta quasi un estraneo. La palla non entra mai e i 3 punti non arrivano dal 12 settembre, un’eternità.
Una donna appena rimasta incinta in tale data ha già abbondantemente superato la metà della gravidanza ed il sottoscritto subito dopo quella partita andò a farsi un bagno al fiume, ancora fattibile di quell’epoca.
Da non credere la lunghezza dell’astinenza.
Blessin si è comunque dimostrato assolutamente all’altezza in 3 uscite su 4 alla guida della squadra.
Spors ha ingaggiato un allenatore pronto e maturo per la serie A; non si può dire lo stesso dei giocatori, arrivati pure tardivamente.
Quanto meno si inizia a vedere qualche segnale interessante dai nuovi giovani di proprietà che dovranno costituire le colonne del futuro.
Non tutto è dunque da buttare, men che meno la prova di Venezia.
Piccoli e Amiri? Peccato per i loro problemi fisici e le loro assenze; se si renderanno utili tanto di guadagnato, altrimenti amen, non sono giocatori nostri che resteranno.
Chiudo con una considerazione: non siamo morti a Venezia, come nel libro di Thomas Mann.
La zona salvezza in realtà è a – 6, non a – 15.
Purtroppo abbiamo quasi esaurito gli scontri diretti (resta solo il Cagliari a Marassi) senza successi e restano ancora le sfide con le prime 5 della classifica.
Una Salernitana più debole di noi ha fatto vedere che un punto si può cavare anche contro quelle squadre apparentemente fuori portata.
Anziché piagnucolare e fare le vittime di fantomatici “gombloddi” anti Genoa se il Torino e l’Empoli giocano in bermuda contro Venezia e Samp, sarà meglio provare ad approfittare anche noi degli scontri contro 4 squadre di centro classifica come Torino, Bologna, Empoli e Verona (solo l’ultima in trasferta) e pure di un’abbordabile Genoa – Lazio.
Sognare e crederci ancora non costa nulla, sebbene la missione salvezza sia quasi impossibile.
Altrimenti ci attende la paludosa serie B e i coccodrilli dovremo essere noi, niente drammi!
Complimenti ai tifosi giunti in Laguna e forza Genoa!

Vittorio Semino
Vittorio Semino
Genovese, 30 anni, "malato" di calcio e ciclismo (non quello blucerchiato), il Grifone come fonte di gioia e (troppo spesso) amarezza.

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