21 Novembre 2024
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IL MERCATO DELLE CONCORRENTI

A bocce ferme ed in attesa del ritorno del nostro amato, e fin qui purtroppo amaro, campionato, proviamo a fare un bilancio del mercato delle nostre concorrenti, cercando di mantenere obiettività.

Il nostro è stato un mercato assai particolare, innovativo, ricco di giocatori giovani e di belle speranze che solo il campo dirà chi sono, dato che onestamente non li conosciamo.
Mentre Amiri dovrebbe garantire tanta qualità, finora insussistente, sugli altri vale la pena di aspettare prima di esaltarsi senza riscontri o, al contrario, prima di dare giudizi negativi, sempre senza riscontri.

La famosa piazza pulita intanto è stata fatta e questo è un segnale positivo.
Una chiosa su di noi: e se il nostro colpo migliore fosse in realtà l’allenatore? Chissà..
Analizziamo le altre.

Lo Spezia (a causa del mercato bloccato) non ha potuto agire e nulla ha fatto pure l’Udinese, ma qui stiamo parlando di club apparentemente fuori dalla lotta salvezza, tanto è ampio il loro vantaggio.

Il Cagliari ha condotto un mercato intelligente: con i rientri ormai prossimi di Strootman dall’infortunio e Keità dalla Coppa d’Africa (fin qui deludentissimi), nonchè di Rog (il centrocampista migliore che hanno) dall’infinito stop, la società sarda ha provveduto solo a sostituire gli anelli deboli, ossia i pezzi da mausoleo Godin e Caceres, con gli affidabili Goldaniga e Lovato, e a prendere Baselli, mai esploso in tutta la sua deludente carriera ma che, quanto meno, le cose migliori le ha fatte vedere proprio con Mazzarri a Torino.
Del resto parliamo di una squadra con valori iniziali, quindi ad agosto, superiori a quelli del Genoa.

Il mercato della doria è all’insegna dei punti di domanda: torneranno Rincon e Conti (non pervenuto da anni) ad avere un rendimento decoroso? Cosa vale Supryaga, in panchina da tempo a Kiev? Sabiri anche in A, dove non ha mai giocato, saprà farsi valere come in B, dove era uno dei maggiori talenti di categoria? E infine, Sensi starà bene o sarà sempre in preda ai suoi problemi fisici? Da quest’ultimo dipendono in parte le sorti dell’intera squadra, dato che onestamente trattasi di un gran giocatore, però troppo spesso assente.

Sessione di gennaio a due facce per il Venezia: non ha colpevolmente rinforzato una difesa molto traballante, in compenso ha acquistato l’interessante mezz’ala francese Cuisance dal Bayern, l’ormai datato e talentuoso Nani (sono di parte, l’ho sempre adorato) come uomo di fantasia ed esperienza in grado di cambiare le partite ed un attaccante veramente forte e dalla facilità realizzativa impressionante come Nsamè, che però non gioca un minuto da 9 mesi per una grave lesione al tendine (ora è invece disponibile).

Infine il fanalino di coda Salernitana: checché se ne dica, il mercato non è stato disdicevole, tenuto conto che Sabatini l’ha fatto in 15 giorni appena.
L’attacco ad occhio sarà ancora assai lacunoso, gli altri reparti appaiono certamente migliorati rispetto al nulla cosmico di prima.
A centrocampo il norvegese Bohinen è un giovane colpo in stile Spors ed il brasiliano Ederson, pagato ben 6,5 milioni al Corinthians, è un giocatore vero.
Nei reparti arretrati Sepe e Mazzocchi non sono certo entusiasmanti, ma valgono la categoria sicuramente più dei loro imbarazzanti predecessori nei rispettivi ruoli, stesso dicasi per la vecchia gloria Fazio.
Perfino il nostro ex fuori rosa Radovanovic è un campione rispetto a Gyomber e Veseli, zappatori che non si sa davvero come abbiano fatto a scendere su un campo di serie A.
Quanto a Perotti, svincolato ormai da tempo, e Verdi, chi sono?
Il meraviglioso tanguero calcistico di anni orsono tra Siviglia, Genoa e Roma e l’uomo di fantasia che incantava Bologna o un giocatore del tutto tramontato per i guai fisici ed il fantasma che si aggirava per Torino?
Tanto sarà legato a loro.

Ammetto che, nonostante la allucinante sconfitta dell’andata, mi sarei messo spocchiosamente a ridere prima di affrontare adesso la Salernitana di prima, ora rido molto meno, specialmente perchè sarà una partita da vincere senza sè e senza ma per coltivare ancora la speranza.
Una cosa è quindi certa: nessuna squadra in corsa per la salvezza ha avuto uscite davvero rilevanti in questo mercato, nè noi nè le altre, tutte hanno fatto quello che hanno potuto in entrata per raddrizzare una barca in tempesta.
Chi ha puntanto come noi sulla linea verde, chi sull’esperienza, chi ha rivoluzionato, chi ha apportato pochi ritocchi utili, mai come in questa stagione sono stati copiosi gli sforzi per mantenere la categoria da parte di qualsiasi club.
S

forzi che personalmente apprezzo molto nel Genoa e rispetto altrettanto in tutte le nostre concorrenti, al di là delle normali simpatie o antipatie personali.
Il campo dirà chi ha avuto ragione, speriamo il Grifone.
Forza Genoa, sempre!

Vittorio Semino
Vittorio Semino
Genovese, 30 anni, "malato" di calcio e ciclismo (non quello blucerchiato), il Grifone come fonte di gioia e (troppo spesso) amarezza.

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