Scrivo questo pezzo per chiarire alcuni punti che in un mio precedente articolo forse non erano stati buttati giù in maniera limpida ed esaustiva.
Dalle molte risposte ricevute , sotto alla pubblicazione del pezzo, mi sono reso conto di apparire forse ondivago e con idee poco coerenti.
Sicuramente l’umore del genoano è un saliscendi e come genoano non ne sono immune, però ….c’è un PERO’ e vorrei spiegarmi.
Se c’è stato a mio avviso un errore nella gestione del Genoa degli ultimi mesi per me , in linea col pensiero di altri amici di RG è stata la scelta del mister antecedente a quella del Direttore.
Per come la vedo io le squadre si costruiscono a partire dal Direttore..che sceglie un mister di suo gradimento e imposta il mercato con lui dopo aver pianificato il COME.
Detto ciò , getto la maschera : sono un estremista.
Un estremista fedele alla linea di un Direttore che se sbaglia si assumerà le sue responsabilità ma solo dopo aver scelto e deciso TUTTO. Dal mister alle strategie.
Ho sempre odiato i presidenti “alla Preziosi” proprio perché prescindono dal Direttore dell’area tecnica, pretendono di fare e disfare quando ci sono persone del mestiere che un’ azienda paga per ricoprire i ruoli tecnici.
Rischio quindi molto volentieri nell’affidarmi a Spors, alle sue idee e ai profili che porterà al SUO allenatore : quello scelto da lui sulla base di idee condivise.
Perchè dico rischio? Perchè preferisco rischiare la serie B con profili “studiati per un percorso” che affidarmi ai Maksimovic o ai Caicedo…
Faccio a tal proposito esempi di mercati del passato che magari possono anche essere stati utili a salvarti come Khaladze o Matuzalem…bene , dico che non mi piacciono come filosofia gestionale.
Chi non è pronto a rischiare a mio avviso finirà per lamentarsi..fustigarsi gli zebedei, non capire ed avvitarsi sulle solite paure trite e ritrite…
Io la penso così, rispetto le idee di tutti, ma credo che la linea tracciata dalla nuova proprietà sia più simile a quanto ho appena scritto che ai “desiderata” di chi si lamenta e (mi permetto di dire) si lamenterebbe comunque a prescindere.