ACCADDE 99 ANNI FA.
(per gli amanti della storia)
Di Francesco Venturelli “Abbadie”
Il primo di aprile del 1923, sul campo del Genoa in via del Piano arriva lo Spezia, e tutti ricordano i fatti drammatici accaduti in occasione dell’incontro di andata, vinto dai rossoblu per 4 a 0.
Il Mercantile aveva scritto:
“L’accoglienza degli spezzini e’ stata molto ostile, prima, durante e dopo la partita”.
Particolarmente gravi furono i fatti verificatisi dopo l’incontro, quando i giocatori del Genoa, che erano andati a depositare un mazzo di fiori sulla lapide che ricordava i giocatori spezzini morti nella Grande Guerra del ’15/18, riconosciuti, vennero rincorsi dalla folla e presi a sassate, mentre un gruppo di marinai genovesi accorso sul posto cercava di difenderli.
Fatti gravi si verificarono anche alla stazione, dove la vettura sulla quale si trovavano i giocatori rossoblu e i tifosi, venne letteralmente assediata.
Il fatto e’ che il Genoa, ovunque andasse rappresentava Genova e, in questo caso aveva dovuto subire l’astio degli spezzini nei confronti del capoluogo della Liguria.
Questi precedenti facevano pensare che la Federazione avrebbe inviato, per l’incontro di ritorno, un arbitro di valore, e invece questo purtroppo non si e’ verificato, e a farne le spese sono stati i giocatori del Genoa.
“Il referèe prescelto -scrive Il Mercantile- signor Eurietti, non e’ stato assolutamente all’altezza del suo compito”.
L’arbitro fischia l’inizio delle ostilita’, il Genoa parte all’attacco, ma dopo solo 6′ gli spezzini passano inaspettatamente in vantaggio con Rossetti. Perfettamente consci della loro netta inferiorità tecnica, i giocatori dell’estremo Levante cercano di portare il gioco sempre più sul contatto fisico, fino a trasformare la partita in una vera e propria caccia all’uomo, senza che l’arbitro riesca a porvi un freno.
Il Genoa attacca in continuazione e lo Spezia cerca di spezzettare il gioco con continui falli per rompere il ritmo degli avversari. Fino a quando a 2′ dalla fine del primo tempo, i rossoblu raggiungono il pareggio su calcio di punizione battuto da Bellini.
Nella ripresa i ragazzi di mister Garbutt cercano con insistenza il gol della vittoria, ma lo Spezia si difende continuando nel gioco duro, che procurerà a Burlando un doloroso taglio a una gamba, riducendone il rendimento, senza che l’arbitro, nemmeno in questo caso prenda provvedimenti drastici.
Ma nel finale ecco presentarsi ai rossoblu la più ghiotta delle occasioni. Dopo un ennesimo fallo in area, l’arbitro si decide a concedere un rigore al Genoa.
Si da’ il caso che De Vecchi, il grande capitano specialista in punizioni e rigori oggi sia assente. Calcia Sardi e lo sbaglia!!
Ormai siamo alle battute finali, lo Spezia si chiude tutto nella propria metà campo, e altre occasioni ai rossoblu non ne capitano più.
Finisce così con un pareggio che ha dell’incredibile, vista la forza del Genoa che guida nettamente la classifica, una partita brutta e piena di falli.
Questa la formazione dei futuri campioni d’Italia:
De Pra’ – Moruzzi, Bellini – Barbieri, Burlando, Leale – Neri, Sardi, Catto, Santamaria, Bergamino.
Tutti genovesi. L’unico non genovese, il leggendario De Vecchi era assente.
Così va il calcio, oggi come cento anni fa.\
Il più grande Genoa della sua storia, che vincerà imbattuto il campionato, con 22 vittorie, 6 pareggi e ZERO sconfitte, 75 gol fatti e 21 subiti, che a Spezia aveva vinto 4 a 0, contro la stessa squadra non e’ riuscito ad andare oltre un pareggio casalingo.
Questo a conferma di una legge del football non scritta ma vera, che afferma:
“ogni partita fa storia a sé”.
Anche quella di oggi pomeriggio.
FORZA GENUA !!!