Nono credo sia così difficile.
Sicuramente impegnativo per molte ragioni.
Prima fra tutte l’esser fedeli sempre.
Ecco, visto che è già opera ardua quella di stare a guardia della propria fede, credo che tutti dovremmo limitarci a ciò.
Certo, le discussioni da bar ci stanno. “Io avrei fatto il 433” “Io invece il 442”.
Tutto giusto e “legale”.
Travestirsi, però, da Generalmanagerprocuratoreinventoredelcalcio, no!
Non è corretto e nemmeno logico sia così.
Già troppi nasi storti, troppi giudizi affrettati e troppi “secondo me…” per ciò che concerne closing, dirigenti, ed ora anche sulla figura di Shevchenko.
La nuova proprietà ha il diritto di fare le scelte che loro più aggradano ed è giusto che queste siano accettate senza se e ma.
Certo nessuno pretende che si condividano al cento per cento, al contrario è giusto che tutti abbiano un’idea, ma questa non deve tracimare in giudizi affrettati ed insensati.
Senza nemmeno sapere nulla o quasi, perché sono certo sia così, su quale calcio possa offrire il mister ucraino, ho già sentito tante voci stonate che la metà sarebbero state troppe.
Questo non è il momento del giudizio, ma dell’attenta valutazione.
Sarebbe come andare a mangiare al ristorante iniziando con il pagare il conto prima di sapere cosa e come mangeremo.
Ogni cosa ha un ordine.
In questo caso l’ordine è dettato dalle scelte societarie che saranno analizzare e valutate solo sulla base dei risultati sul campo.
Il resto vale zero.
Facile da comprendere, no?!
Invece parrebbe proprio di no, purtroppo…