Dopo la folle notte di La Spezia vorrei fare qualche serena considerazione su Davide Ballardini. Serena nel senso di non farsi prendere dalla rabbia, dalla delusione ed anche dalla paura per un futuro che, fino a gennaio almeno, rischia di essere molto nero.
Ballardini ha un lungo curriculum di salvezze anche miracolose tutte le volte che è stato chiamato al capezzale di un Genoa in stato comatoso. Tutti gli siamo molto grati per quello che ha fatto, per i risultati che ha ottenuto, per le salvezze che ha centrato. Abbiamo sempre sottolineato le sue doti di normalizzatore in un ambiente anormale quale è sempre stato il Genoa di Preziosi nel periodo autunnale.
Quest’anno, che era dentro all’ambiente anormale e che quindi non aveva la mente sgombra da mesi passati lontano dal calcio, e dal Genoa, probabilmente stressato dalla lunga, e brillante, rincorsa del campionato scorso, ma anche da un’estate assurda, senza rinforzi e con una marea di titolari della stagione scorsa andati via, è andato in tilt. E non ci si raccapezza più.
Intendiamoci, ha molte attenuanti, la squadra che gli allestito il peggior presidente della storia è assurda, i tanti infortuni e così via. Lui però non è riuscito a gestire l’emergenza, è andato ben presto in crisi ed ha cominciato a procedere per tentativi senza un nesso logico. Giocatori fatti fuori e poi ripescati tre giorni dopo, moduli cambiati ogni quarto d’ora senza alcun senso, alchimie tattiche incomprensibili e così via.
Il bello è che se ne è reso conto anche lui perché non è un cretino ed è nel calcio da una vita. Insomma fa e disfa in maniera compulsiva nella speranza che il puzzle miracolosamente si risolva da un momento all’altro.
Intendiamoci ci sta che un allenatore un anno non riesca a far funzionare la squadra che ha tra le mani, non sempre riescono bene le famose ciambelle.
E allora mi aspetto da lui in questo momento il grande gesto… le dimissioni!
Se lui dicesse:”Signori, mi dispiace, ci ho provato con tutte le mie forze, ma non riesco proprio a far funzionare questa squadra. Mi faccio da parte per rispetto dei tifosi che mi hanno sempre sostenuto con entusiasmo e della nuova dirigenza…” . Ecco, facesse così proporrei a fine stagione una festa in suo onore con tanto di targa ricordo per tutto quello che ha fatto.
L’alternativa è l’esonero a furor di popolo che potrà anche sembrare ingeneroso, ma che alla luce dei fatti, a questi punti, è solo doveroso…
P.S. il Genoa a Spezia non ha rubato nulla: ha solo preso un punto non meritato, come nel calcio succede spesso e come ci è capitato a nostro danno tante volte in passato