24 Novembre 2024
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Genova

NON È VERO!

“Non è vero!”. Questo chiunque avrà esclamato nel vedere Biraschi e Sturaro subentrare ad Ekuban e Cambiaso all’intervallo nello scempio, perché scempio è stato e l’ennesimo, del Picco.

Non che nel primo tempo il ghanese si fosse coperto di gloria o che il rampante terzino fosse scatenato come in altre occasioni, ma immettere due giocatori simili, che adesso non sono palesemente adeguati alla categoria e che avevano già dato molteplici e recenti dimostrazioni di inadeguatezza, è stato imbarazzante.

Il risultato? L’ennesimo fantozziano cambio di modulo, sempre mascherato da improbabile 4 – 3 – 3, e un secondo tempo vergognoso, dove lo Spezia avrebbe potuto segnare 5 gol (uno fatto, un palo, due signore parate di Sirigu e un gol mangiato da Gyasi), al termine del quale è giunto il pareggio di Criscito, su rigore conquistato dal buon Caicedo (centravanti vero).

Il famoso fattore C di Ballardini e meno male che c’è stato.
Un disastro tutto il resto.

Il Genoa non ha mai giocato a calcio, per lunghi tratti è stato inerme, addirittura travolto dagli aquilotti, i quali non sono esattamente il Milan di Sacchi, sì Sacchi, quello dell’umiltà e intensità ripetute come un mantra da Ballardini.
Badelj e Rovella non possono giocare insieme, è palese da due mesi, ma niente, incredibilmente la guida tecnica non sembra accorgersene…

Badelj, dopo un onesto primo tempo, si è esibito in una ripresa drammatica, mentre Rovella è andato presto in confusione, per poi addirittura disinteressarsi completamente nell’inseguimento agli avversari in ripiegamento…

Cambiaso è il miglior laterale che abbiamo? Meglio toglierlo.
Un punto in una partita in cui si è fatto di tutto per perdere, e si doveva perdere, da un lato può dare morale, dall’altro trasmette ugualmente un’idea di pochezza assoluta e preoccupazione per il futuro, checché ne dica un allenatore che ha completamente perduto la gestione della situazione.

Vittorio Semino
Vittorio Semino
Genovese, 30 anni, "malato" di calcio e ciclismo (non quello blucerchiato), il Grifone come fonte di gioia e (troppo spesso) amarezza.

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