Solitamente non sono per i calciatori, ma per la maglia; l’ho sempre insegnato anche ai miei figli.
Spesso molti calciatori si mettono mano in prossimità del cuore; in realtà non stanno facendo altro che prendere il portafoglio che custodiscono gelosamente nella tasca interna della giacca.
Sono pochi quelli che provano sentimenti veri per una squadra. Succede ai giovani che nascono, crescono e si affermano nella squadra per la quale fanno il tifo.
Poi c’è Goldaniga.
Che non è nato a Genova ma che a Genova ha giocato e sarebbe rimasto molto, molto volentieri.
Non è un campione, non è nè Maldini nè Beckenbauer; è un più che onesto mestierante della difesa che ha tatuato nel cuore il Rossoblù.
Con i fatti e non con le parole.
Ieri ha fatto una cosa importante e forse anche al limite. Togliersi la maglia della squadra per la quale giochi per “posare” sotto la gradinata della tua ex squadra, non è impresa che si veda ogni giorno.
Sicuramente non avrà scalato posizioni nella hit parade dei tifosi, ancorché poco significativi, del Sassuolo.
E, ad essere sinceri, se lo avesse fatto un calciatore del Genoa, sarei particolarmente inca…volato
Che dire, però, …un gesto d’istinto, d’amore, veramente apprezzato…
Poi c’è Goldaniga
Per gli amici Goldrake.
Luca Ferrari