23 Novembre 2024
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Genova

LOS ENDOS

Una vampata di emozione fortissima.
Poi uno stato di eccitazione e felicità persistente.
Poi un momento di paura, in cui cerchi di capire se stai sognando o se è davvero tutto reale quello che sta accadendo.
Ed infine la certezza: è tutto vero!
E’ proprio tutto vero!
L’Era Preziosi è terminata, anni di rabbia, battaglie e contestazione possono finalmente essere archiviate.
Il Genoa, il nostro amato Grifone, non è più una proprietà di questo padre-padrone, che con i suoi comportamenti ha calpestato la dignità della nostra storia, ha fatto di tutto per dividere la nostra gente, ha regalato ai rivali di Sampierdarena anni di soddisfazioni ed ironie.
E adesso, seppure ci siano ancora dei suoi estimatori che ne sottolineano qualche sua buona azione (e ci mancherebbe non riconoscergliela! Infondo anche Hitler amava gli animali), il popolo Genoano è felicemente incredulo.
Abbiamo raccolto talmente tanta rabbia e delusione in questi diciotto anni che per festeggiare equamente la cessione societaria non basterebbe un anno di sbronze pesanti.
Troppo grande è la nostra gioia per poterla contenere in una festa!
Noi Genoani siamo tutti molto felici.
Ma probabilmente i tanti anni di dura lotta hanno lasciato cicatrici profonde: la libertà di troppi tifosi è condizionata dei Daspo, le forme di organizzazione della nostra tifoseria hanno dovuto fare i conti con l’aumento dei costi e con gli ingenti danni causati dai limiti imposti dalle norme Anti-Covid, che hanno reso impossibile non solo andare allo stadio in modo coordinato, ma anche solo organizzare cene o visione in gruppo delle partite in TV.
L’aver quindi vissuto la propria Genoanità in maniera individuale e “socialmente distanziata” ha reso sempre più difficile anche il poter condividere la propria gioia con i fratelli rossoblu.
Ed allora è un vero peccato che non si sia ancora riusciti a celebrare questo agognato passaggio di proprietà in modo degno, ovvero grandioso e globale.
Di sicuro la partita di sabato consentirà ad una parte di Genoani di poter esprimere “in presenza” la propria felicità e di poterla trasmettere alla squadra impegnata in campo contro l’Hellas Verona, ma soprattutto ai Dirigenti del “Fondo 777” che saranno certamente presenti in tribuna.
Ma questo non basta!
Anzi, a dire il vero non so quale altra manifestazione pubblica e di gruppo potrebbe bastare per poter esprimere la gioia che proviamo in questi ultimi giorni!
Chi scrive è da mercoledì sera, ancor prima quindi dell’ufficialità del passaggio di proprietà, che ha un sorriso stampato in volto.
E come me tutti i Genoani ce l’hanno!
I “foresti” che arrivano a Genova possono tranquillamente censire la nostra popolazione e comprendere chi è Genoano e chi no solamente guardandoci in faccia!
Se poi queste facce sono tristi, se i musi sono lunghi, beh… allora diventa semplice anche censire la tifoseria multicolore.
Ma questi son problemi loro…
Insomma, descrivere con esattezza, anche per iscritto, il nostro stato d’animo è talmente difficile da rasentare l’impossibilità.
E le parole che i nuovi proprietari stanno pronunciando a noi tifosi, all’ambiente e alle Aziende che attualmente sponsorizzano il Grifone, alimentano fortemente il nostro visibilio.
Ma di questo parleremo sicuramente più avanti, perché oggi ci “accontentiamo” di celebrare la fine dell’Era Preziosi.
Conteremo con esattezza in futuro i danni che la sua gestione ha causato.
Oggi, domani, la prossima settimana, e chissà ancora per quanti giorni saremo impegnati solo a goderci la fine di un incubo quasi ventennale.
Su Radio Zena ieri sera ho trasmesso e commentato un capolavoro del Progressive Rock del passato: “Los Endos” dei Genesis, un brano che racchiude in sé il meglio della musica nobile degli anni 70, un’opera artistica di rara raffinatezza e forza emotiva, una traccia che minuto dopo minuto ti obbliga ad alzare il volume per non far coprire i suoni e le note dalle emozioni che le stesse ci provocano.
Ecco. “Los Endos”, la fine, le emozioni, i brividi, le lacrime, la gioia.
Forse chi conosce il brano può chiedere a questa opera d’arte di poter spiegare, simboleggiare e rappresentare il nostro stato d’animo.
Io lo sto facendo anche ora.
E sono felice.
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Forza Genoa!
Sempre!
(Andrea Moresi)
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