Il Genoa mette a segno un altro colpo molto importante, questa volta a rafforzarsi è l’attacco con il “panterone“:Felipe Caicedo. Il possente attaccante ecuadoriano si legherà al Genoa per tre anni a 2.2 milioni.
Soprannominato la Pantera per via della sua stazza e agilità, la sua capacità di essere freddo e di segnare nei minuti finali di gara, in particolare poco prima o anche dopo il 90′, ha fatto sì che la stampa sportiva utilizzasse l’espressione “zona Caicedo”, in analogia con la “zona Cesarini”.
POSIZIONE:
Carriera
Cresciuto nei club ecuadoriani del Barcelona SC e Rocafuerte all’età di diciassette anni viene ingaggiato dal Basilea con cui nella stagione 2006/07 gioca 27 partite di campionato mettendo a segno 7 reti. L’anno seguente gioca 18 partite segnando 4 gol prima di passare a gennaio 2008 al Manchester City per una cifra vicina ai 7 milioni di euro. Conclude la sua prima stagione con la maglia dei Citizens con un totale di 9 presenze per 218 minuti totali senza mai andare a segno. Nella stagione successiva con il nuovo allenatore Mark Hughes, viene impiegato più spesso e chiude con con 25 presenze e 7 reti tra Premier e Coppe. Nel luglio 2009 viene ceduto, a titolo temporaneo, ai portoghesi dello Sporting Lisbona ma non brilla e a gennaio passa al Malaga dove contiamo 4 reti in 18 presenze di Liga. Nella stagione 2010/11 è ancora in prestito questa volta al Levante dove finalmente a 23 anni arriva in doppia cifra: 13 reti in 27 presenze di campionato. La buona stagione lo porta nel 2011/12 al Lokomotiv Moskva con cui nella prima stagione segna 6 gol in 17 partite e restare la sua migliore stagione russa visto che nei due anni successivi gioca 35 partite molto spesso partendo dalla panchina con al suo attivo 5 reti. Nel gennaio 2014 tenta l’avventura nell’Arabian Gulf League dove con Al Jazira segna 4 reti su 9 partite. Nel luglio 2014 però torna in Spagna all’Espanyol e conclude la sua prima stagione con 40 presenze e 12 reti di cui 8 i campionato (32 partite). Resta altri due anno mettendo a segno 10 gol in 51 partite di campionato. A questo punto arriva la chiamata di Lotito che lo porta alla Lazio per una cifra vicina ai 2,5 milioni di euro, ma il primo impatto non è eccezionale con 3 reti su 22 presenze, ma solo 4 da titolare. Fa meglio nel 2018/19 ( 8 reti su 28 presenze) mentre lo scorso anno sfiora la doppia cifra arrivando a quota 9 per 30 match di Serie A. Lo scorso anno 8 gol in soli 920′ giocati.
(FONTE: https://www.tuttitalenti.com/talenti/la-scheda-felipe-caicedo/)
CURIOSITA’
A raccontare Caicedo – per Europa Calcio – è uno dei suoi primi allenatori, Jesus Juche Cardenas:
INIZI – «Conosco Felipe da quando aveva 14 anni, era un ragazzino di quartiere povero ma pieno di sogni, felicissimo di imparare a giocare calcio; mi chiedeva di aiutarlo e seguirlo. Sin da subito desiderava giocare in Europa perché il calcio in Ecuador non lo attirava molto. Mi parlava già della Champions League e conosceva quasi tutti i calciatori più importanti del Vecchio Continente. Dal canto mio, gli dicevo sempre che per arrivare a certi livelli non bastava il talento, ma ci volevano anche responsabilità, disciplina e carattere. Era un dotato di una buona gestione e manovra della palla. Questo gli ha permesso andare con l’Under-16 del Rocafuerte, con cui poco dopo impressionò tanti scout per il suo gioco semplice, l’ottimo dribbling e la facilità di segnare».
CARRIERA – «Ovunque ha giocato ha sempre lasciato il segno, anche al Manchester City. Non dimenticherò mai quando mi diceva che voleva arrivare in Europa, il suo sogno si è avverato. Allo stesso modo è molto spesso decisivo tutt’ora con la Lazio, cosa per nulla facile se consideriamo che in quella squadra c’è un capocannoniere nato come Ciro Immobile. Si vede che il tecnico Inzaghi ha imparato a conoscere molto bene le qualità di Caicedo, lo ha reso un jolly vincente».
(FONTE: https://www.lazionews24.com/cardenas-racconta-caicedo-intervista-lazio/)
I gol e le caratteristiche del giocatore abbiamo avuto modo di vederli in questi anni in serie A, vi vogliamo far vedere un un mini-documentario intitolato “La historia de un Luchador”, che fa da corredo ad alcune iniziative a scopo benefico.