Il 22 Ottobre 1902, primo al solito in Italia, il Genoa istituiva il settore giovanile.
Inutile ricordare quanti giocatori, sopratutto liguri, siano passati dalla cantera alla prima squadra nel corso di 120 anni.
Un processo che, va riconosciuto, con la presidenza Preziosi e la direzione di Michele Sbravati ha avuto un ulteriore impulso, sia sotto forma di giocatori portati al professionismo che dei risultati. Numeri davvero impressionanti, se si tiene conto che sono espressione di una regione piccolissima, impervia e povera di strutture.
Oggi l’ Under 18 ha vinto lo scudetto, domani potrebbe farlo l’ Under 17.
Inoltre, quel che scalda i cuori dei genoani, è sapere che l’ allenatore di questi ragazzi sia anche il recordman di presenze in rossoblu, che Sbravati, Chiappino, Konko come a loro tempo Perotti, Maselli e il mitico Bonilauri, siano tutti ex giocatori del club più antico d’Italia, a riprova del legame indissolubile tra il Vecchio Grifone e chi ne ha indossato la casacca.
E poi…. quei ragazzi che corrono verso Sidio Corradi, 77 anni, sempre con la tuta del Genoa, per consegnargli la coppa appena vinta….
Quante storie bellissime avrebbe da raccontare il Genoa, se solo venisse trattato con cura. Oggi, sarà stato un segno, era il compleanno di Giovanni De Pra, prototipo del giocatore genovese-genoano che non volle altro che il Genoa, la cui medaglia olimpica è seppellita dietro la porta sotto la Nord.
Peccato che poi questa magia si interrompa salendo alla prima squadra e, i frutti copiosi di un settore giovanile fantastico, non possano essere raccolti e goduti appieno a causa di una gestione globale fallimentare. Che queste storie bellissime, di giocatori liguri nati e cresciuti nel Genoa, a un certo punto vengano interrotte e sacrificate sull’ altare del nulla.