Ogni tanto rimango senza parole.
Sono ormai preparato a rispondere a qualunque offesa, provocazione, illazione, bugia, accusa, se a parlare è un adulto, o sedicente tale. Ma se a parlare è un bambino, rischio di rimanere spiazzato, con il sorriso a mezz’asta e quello sguardo da scemo di chi credeva di avere una risposta per tutto. Ma non per tutti.
“Papà, ma se i cattivi vengono mandati all’Inferno, ed il Diavolo deve farli soffrire, allora vuol dire che il Diavolo è buono… no?”
A parlare è mio figlio, 13 anni.
La faccia da scemo è la mia, Luca Canfora, padre o sedicente tale.
E ora che cosa gli rispondo?
Qui dovrei aprire una parentesi di un centinaio di anni per parlare di Dio e del Diavolo, dei buoni e dei cattivi, del Bene e del Male, del Paradiso e dell’Inferno. Ma non credo che voi abbiate tutto questo tempo.
Questo anno difficile sta mettendo a dura prova la nostra scelta tra il Bene ed il Male, e la nostra capacità di comprendere ciò che è Bene e ciò che è Male.
Perché è solo una scelta.
Noi siamo il Bene, e siamo il Male. Dentro di noi abitano e coabitano entrambe e sono assolutamente complementari e perfino necessari l’uno all’altro.
C’è però una differenza tra Bene e Male. Se oggi sei il Bene, e magari non ti viene riconosciuto o comunque vieni deluso, tradito, penalizzato, o addirittura ingannato in qualche modo per quello che sei, per qualcosa che hai fatto, per quanto la delusione possa essere grande ed altrettanto grande il sentimento di sconfitta e solitudine, tu sentirai dentro di te un senso di serenità ed una voce dolce che ti ricorderà che sei nel giusto.
Se oggi sei il Male, a prescindere dalle motivazioni anche lecite, dalle ferite, dai torti, dalle ingiustizie che ti hanno portato a scegliere la parte di Male che esiste in te, tu sentirai dentro di te un senso di malessere, di vuoto, che una voce sgradevole e sinistra non smetterà mai di ricordarti.
Chi crede di essere il Bene è patetico quanto chi creda di essere il Male. Io credo in chi combatte ogni minuto per scegliere il Bene anche se otto volte su dieci il Male ha una voce più suadente, ammiccante ed intrigante.
E’ stato un anno difficile, per me. Penso anche per voi. Ho pensato tanto, ho pensato troppo.
Io sono il Bene, io sono il Male.
Un tempo mi colpevolizzavo per tante cose che ho detto, che ho fatto, ma oggi non più. Non posso scegliere, come non potete voi, quello che sono, quello sento.
Posso scegliere come reagire, come compensare, come resistere, come esistere.
Oggi non ho parlato di Genoa, apparentemente.
O forse non ve ne siete accorti perché siete grandi ed io sono solo un bambino.
Luca Canfora