In questo weekend di pausa,in attesa del Genoa Fiorentina Amarcord (che non sarà questa)vogliamo ritagliare uno spazio,meglio un ricordo,per un gol..
Era il 28-10-2009…ed è anche l’ultima volta in cui abbiamo portato a casa i 3 punti contro i viola.Si veniva da 3 sconfitte consecutive e i ritmi nuovi imposti dal doppio impegno campionato ed Europa league stavano mandando un po’ fuori giri la nostra squadra.
Inizia l’azione Valdanito.. la sfera finisce a Sculli,Beppe sembra ormai aver perso l’attimo ma vede il Buon Raffaele solo in area,servito stoppa con il petto,ha Seba Frey dietro di lui e in una frazione di secondo decide di provare quello che ognuno di noi prova nel calcetto del venerdì sera(ricordate quando potevi uscire dopo cena?!?)per far gol di tacco e prendere in giro l’amico imbranato finito in porta!!!…La piccola differenza è stato farlo in A,sotto la Nord e con in porta non l’amico scarso tra i pali ma uno dei portieri più forti della categoria.
Sono quelle decisioni che prendono i giocatori con una marcia in più,i giocatori che hanno il dono di far sembrare facili le cose complicate.
Giocatore sublime Palladino,tra i piedi più educati visti al Ferraris negli ultimi 30 anni.Peccato perché avrebbe potuto fare molto di più,anche a livello azzurro(parere mio)ma ha pagato sicuramente alcuni problemi fisici nei momenti decisivi.
Raffaele Palladino commento’ così a freddo il meraviglioso gol di tacco messo a segno nel match vinto dal suo Genoa contro la Fiorentina: “Immagino i fischi se avessi sbagliato – ammette l’attaccante – è stato un colpo istintivo, di quelli che si provano in allenamento per scherzare. Alla fine è stata una vittoria di tutti: della squadra, della città e dei tifosi. Era necessaria una reazione dopo una settimana di polemiche, giustificate o no che fossero”.
Grazie Raffaele per aver dimostrato sempre attaccamento alla maglia,e la tua seconda vita in rossoblu (andata meno bene)so che ti ha dato dispiaceri,un grifone lo si vede dagli occhi e i tuoi hanno sempre dimostrato amore per i nostri colori.
EMANUELE DE FILIPPI