LA T-SHIRT DI SOVIERO
Di
Simone Ruscino
Siamo nel 1998. Il Genoa é alla ennesima rifondazione. Spinelli ha passato la mano a Scerni, c’é nuovo entusiasmo.
Cambia tutto: allenatore, sponsor, sponsor tecnico, la squadra.
Tu sei portiere e aspetti con trepidante attesa il nome del nuovo estremo difensore.
Arriva Salvatore Soviero, personaggio eccentrico, con una pettinatura bizzarra e dei modi pittoreschi, per usare un eufemismo.
La maglia che indossa é figa: verde, nera o gialla (usata solo a Bergamo) con maniche raglan nere, blu e con sulle spalle un ragno stilizzato e pennellato, anche se qualcuno malizioso ci vede una foglia di Marijuana.
Ma non voglio parlare di questa maglietta.
Voglio parlare di una t-shirt.
Hai 15 anni. Un Sabato parti e vai a vedere uno degli ultimi allenamenti della stagione.
Speri di riuscire ad avere la maglia di Soviero.
Sasa’ arriva e tu lo avvicini, gli chiedi la maglia, ti dice che in quel momento non puo’ andare a prenderla. Ci rimani male ma sei grande e non piangi anche se sotto sotto vorresti.
Durante la foto di Rito Soviero prende in giro una tifosa esagitata
“Chilla se’ grida ancora nu poco ci prende un ictusse”
Percula Boisfer che passa di li
“Vedi Buffet (Boisfer) che nun ti caca manco la signora”
Finge di rubarmi il marsupio.
Ma the best is yet to come.
Dopo avere sviluppato la foto mi accorgo che sulla t-shirt di Soviero campeggia la scritta:
“SUCA STA M…”
Con al posto della M in questione un peperoncino.
Si. Un peperoncino.
Ecco, forse Soviero non avra’ laeciato un segno indelebile nella storia del Genoa.
Però di quella di un giovane tifoso di 15 anni si.
Simone Ruscino