21 Novembre 2024
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Genoa Verona 2-2 | L’analisi di mister Boschi

Premettendo che la bellezza del gioco del calcio sta nell’assoluta assenza di un modo certo per vincere le partite, l’occhio colpisce sicuramente di più il modo di giocare di chi (il Verona in questo caso) tenta sempre di correre in avanti togliendo spazio e tempo all’avversario.

Tutto esteticamente bello e oggettivamente anche molto produttivo senonché necessitante di una condizione fisica e mentale assolutamente al top.
Novanta minuti in cui ogni giocatore percorre una decina di km, sono però lunghi e pieni di trappole. Inoltre pochi secondi possono valere più dei novanta minuti complessivi.
Poi vi è un modo più pragmatico di gestire tempi e spazi attraverso la gestione del ritmo (nel caso del Genoa) mai sopra ad esso e sempre volto alla ricerca dei propri attaccanti possibilmente nel più breve tempo possibile con verticalizzazioni immediate per sorprendere possibilmente dietro la linea difensiva, l’avversario.

Meglio l’uno, meglio l’altro, questione di gusti.
L’importante è che in qualsiasi modo si scelga di giocare l’ambiente intero ne sia pienamente convinto.
Ho letto e sentito commenti in cui il Genoa ha avuto fortuna e il Verona avrebbe meritato la vittoria.
Il calcio è bello perché è interpretabile e perché i gusti indotti da chi commenta spesso inducono a pensare in una maniera piuttosto che nell’altra.
Nello specifico credo che la ragione che ci ha portato a pensare ad un Verona sfortunato risiedesse nelle due occasioni di Lasagna a portiere battuto e nel gol preso nel recupero.
Nella filosofia di gioco di Mister Juric la pressione costante e incessante porta i propri giocatori a dover sobbarcarsi lavoro aerobico eccezionale senza palla soprattutto da parte degli attaccanti. Questi investiti di tanto lavoro spesso si trovano a non avere lucidità e freddezza sotto porta.
Mister Juric poi per poter portare con forza e costanza pressione sui portatori di palla avversari deve andare in parità numerica in zona palla lasciando spesso e volentieri una parità numerica anche nella propria linea difensiva con i propri giocatori chiamati a marcature molto aggressive e alla ricerca costante dell’anticipo.
Ovviamente tutto ciò comporta dei rischi.
Da lì il nostro pareggio con un due contro due innestato da Perin e sicuramente preparato in settimana.

Quando parlavo di ritmo abbiamo visto che nella prima parte dei due tempi quando le forze erano massimali il Verona costringeva il Genoa a scelte veloci e frettolose su cui i difensori scaligeri avevano facilmente buon gioco.
Man mano che il tempo passava la situazione si invertiva e il Genoa poteva palleggiare un po più tranquillamente nella propria meta campo e andare a proporre qualcosa d’interessante davanti.
Fatto ne è che nel primo tempo il finale è stato ad appannaggio della Ballardini’s band e il finale di partita pur in inferiorità numerica ha portato al pareggio dopo una pressione costante negli ultimi 15 minuti ancorché sterile.
Le due occasioni di Lasagna sono nate da errori individuali e di reparto di Radovanovic e Masiello il primo e ancor più pacchiano il secondo con sempre Radovanovic protagonista. Su certe situazioni (campo aperto o situazione rotta) le scarse conoscenze da difensore emergono.

Quindi non da una costante pressione e padronanza del gioco da parte del Verona.
Ballardini ama farsi attaccare per avere campo vuoto nella metà campo avversaria. Questo non va mai dimenticato.
Per il resto la partita è stata intensa ma equilibrata senza interventi decisivi dei due portieri.

Il gol segnato nel recupero va poi assegnato come merito al Genoa per essere stato in partita fino all’ultimo minuto sempre con lucidità e mai con affanno pur in inferiorità numerica.
Facevo riferimento ai pochi secondi che determinano poi i 90 minuti…
Il cambio di un giocatore non va mai fatto in una fase difensiva su calcio piazzato in quanto chi entra spesso si posiziona in modo non consono.
La squadra in vantaggio crede di ottenere vantaggi con giocatori a terra vittime di crampi o incredibili colpi (perlopiù in volto) ma a volte si da tempo agli avversari di organizzare l’ultimo assalto laddove magari presi dalla foga ci si butterebbe sull’improvvisazione e sulla giocata individuale.

Un piccolo appunto a Mister Ballardini.
Non tanto per essere rimasto senza cambi, quanto perché per cambiare modulo due volte quando in svantaggio è ricorso al doppio cambio in entrambe le situazioni.
Zajc è il giocatore adatto per fare questi cambi senza dover effettuare sostituzioni.
Ciò ha comportato invece l’utilizzo di quattro giocatori diversi per fare ciò che Zajc avrebbe potuto fare da solo.
Abbiamo finito con Eldor mezzala sinistra…… Che non si può vedere…..
Nulla toglie ai meriti di un uomo che ci ha salvato da morte (sportiva) certa facendo 19 punti in 10 partite.
Grazie Zio. Il resto è fuffa..
Un bacio a Milan Badelj.
Non per nulla capitano di una fortissima nazionale come quella croata.

❤️?

Andrea Stegani
Andrea Steganihttps://www.realtagenoana.it/2021/02/05/mio-padre-genoano/
47 anni, grafico web designer. Il Genoa è la mia malattia fin da bambino. Mi ritrovo molto in questa citazione: non amo il calcio, amo il Genoa!

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