Da oggi appuntamento del martedì con le vecchie “glorie” o più semplicemente ex giocatori che hanno avuto la fortuna di indossare la nostra maglia.
Siccome è uno dei miei crucci (o tradimenti calcistici) inizio da Stefano Ghirardello. A molti magari non dirà nulla, ma io e il direttore Calzetta siamo stati entusiasti del suo arrivo, bomber di categoria, una certezza in B a cavallo del nuovo millennio. Se siamo qui a parlarne è perché qualcosa non andò per il verso giusto.
Nasce a Thiene nel 1973 e si forma calcisticamente nel Verona (con cui debutta in A) la sua carriera per la maggior parte si sviluppa in Veneto tra Leffe, Verona e Chievo ma è al Tombolato di Cittadella che Stefano fa parlare di se con 70 partite e 23 gol, molti segnati su punizione, vera specialità della casa. Stefano approda al Genoa nella complicata estate post ripescaggio, il giocatore con Caccia e Bjielanovic (in rosa anche Colacone) dovrebbe garantire i gol necessari per un campionato tranquillo ma un precampionato con qualche acciacco di troppo fa suonare il campanello d’allarme nel mio cuore di tifoso. Più volte castigati da questo attaccante aspettavamo la sua prima punizione vincente… aspetta aspetta.. Le sue caratteristiche non sono quelle dell’ariete e di conseguenza è abbinabile a tutti i partner a disposizione di Donadoni prima e De Canio dopo. Di lui conteremo 11 presenze(1 gol). Rete arrivata in un 2-2 rocambolesco con la Triestina, su punizione (papera di Pinzan)…era destino…punizione centrale e regalo del numero 1 alabardato. Pochi minuti prima il lampo dal limite, quella si una gran punizione finita sull’incrocio dei pali. Andrà al Como a gennaio (società in orbita della famiglia Preziosi) e al suo posto arriverà un certo Milito, detta così è da psicanalisi.
Ovviamente non si trattava di un fuoriclasse, ma rappresentava una sicurezza (o quasi) per la cadetteria. Otterrà una promozione in A con il Siena come massimo traguardo. Oggi fa l’allenatore, dopo un po’ di settore giovanile scaligero,s i sta arrabattando nella promozione veneta e in questa stagione è allenatore in seconda nell’ambrosiana (D veneta)…che dire forse mi ero preso una cotta esagerata…ma ci credevo di brutto!
Emanuele De Filippi