In un mondo che fa a gara a chi grida più forte, a chi ce l’ha più lungo, Francesco Marroccu rappresenta una mosca bianca.
Serio, pacato, mai sopra le righe, il direttore del Genoa si conferma anche come un gran signore.
Quando alla fine della scorsa stagione ha dovuto lasciare l’incarico dopo aver fattivamente contribuito a rifare la squadra che avrebbe poi conquistato la salvezza, le sue parole sono state prive di polemica ed anzi giustificavano la decisione presa.
“La mia sostituzione? Da dirigente dico che è giusto. In questo periodo molto difficile sono diventato una figura promiscua, ho compromesso i miei rapporti interpersonali per raschiare il fondo del barile e oggi non saprei se le mie scelte sarebbero dettate dalla riconoscenza o dalla meritocrazia. Tutti, da Nicola ai giocatori, meriterebbero di restare al Genoa, ma i dirigenti devono essere cinici e lascio a loro la decisione”.
Queste le testuali parole del DS gentiluomo che non fanno altro che confermare la grande professionalità del dirigente.
Un anno fa, prese calciatori con senso di appartenenza e, unitamente a mister Nicola, conquistò una salvezza che ai più pareva pratica impossibile.
In questo mercato, ha piazzato due bei colpi, addirittura uno clamoroso, in entrata e qualcuno, anche doloroso, in uscita ma sempre per il bene del Genoa.
La squadra allestita da Faggiano in estate si è rivelata valida, probabilmente affidata ad un allenatore sbagliato, ma comunque discreta; per questa, ragione, in questa sessione invernale, il lavoro del DS si è ridotto notevolmente rispetto al consueto bailamme di Gennaio.
Uno degli acquisti è stato un colpo clamoroso, Kevin Strootman, arrivato proprio grazie ai buoni uffici del dirigente.
Ora, a mercato finito, ci si deve dedicare alla cura del gruppo in modo che tutto concorra al fine ultimo che è quello di non soffrire fino alla fine come purtroppo da molti anni accade.
E con questo Marroccu, l’impresa è sicuramente più semplice.
Luca Ferrari