Un anno fa sognavo. Sognavo di recuperare le forze e che la società superasse il dissesto finanziario, con buchi che avremmo scoperto solo dopo, come il paracadute trasformato magicamente in un debito vs le banche.
Sognavo un anno trionfale in serie B con promozione ad aprile.
Sognavo pure che gli altri trovassero qualche difficoltà in campionato.
Ma il sogno come talora accade è andato oltre.
La nostra rinascita.
Una società che ha una visione ultramoderna e paneuropea e addirittura mondiale.
Organizzata che cerca un calcio sostenibile e si attrezza con algoritmi e pianificazione.
Una tifoseria pazzesca solo limitata da disponibilità di posti nelle trasferte, ricambi generazionali con figli più tifosi dei genitori. Incredibile.
Un nuovo mister preso dopo terribili mal di pancia, in cui la società ha deciso in conclave compatta e non un solo uomo al comando.
Un gruppo che sotto la guida di un illuminato e premiato mister Gila ha cominciato a macinare risultati con tutte le sfighe sulla fascia sinistra.
E intanto matura lo swap, u cangin. C’è chi sale e chi scende.
Che anno. Il sogno va oltre.
Entra Mimmo e con un problema fisico.
Mancano una manciata di secondi.
Rigore, sì. Rigore sotto la Nord.
Mimmo all’addio dal calcio giocato.
Breve rincorsa e goooool.
Grazie Mimmo, grazie Genoa.