Una vittoria importantissima. Una vittoria sofferta. Una vittoria da Genoa. Sofferta non per la prestazione. Ma i fantasmi li vediamo ovunque e con noi la sfiga ci vede benissimo. Ma in campo scende una squadra compatta, arcigna, coesa. Tutti sanno cosa fare, tutti sono dentro il gruppo, tutti si sentono importanti.
Ed il merito va al nostro mister. Capace di rianimare una squadra spenta, mentalmente in crisi. E Gila ha dimostrato di essere preparato, mettendoci del suo: Vogliacco regista difensivo, Sturaro mezzala di inserimento, Badelj regista, Gudmunsson libero di fare ciò che vuole.
Ha responsabilizzato tutti, ha fatto sentire tutti importanti. Ha ricostruito morale e spirito. Sta riuscendo addirittura a farmi piacere il 352, modulo che personalmente abolirei dal calcio. Ma come dicono quelli più bravi di me, l’importante è come interpreti la gara, il modulo sono solo numeri.
Ma Gilardino, con il suo metodo, le sue idee, sta portando a casa i frutti del lavoro. Senza voler stupire, strafare. Ma con umiltà e spirito di sacrificio. E la squadra lo segue.
Il Genoa è padrone del suo destino, ma si ha la consapevolezza di essere forti e più forti di quello che ci accade intorno. Il gruppo è come una famiglia e tutti si aiutano. Ed il pubblico ti viene dietro, creando spettacolo ogni partita. Uomo in più, che ti carica di adrenalina. Chiudo poi con un pensiero extra-Genoa: era fallo di mano? Godo ancora di più!!!
HO UN GUASTO D’AMORE