Nord e Sud lo cantano a lungo:
“Mio fratello è cosentino!”
Ci sono, nel calcio come nella vita, rapporti di amicizia che hanno qualcosa di speciale.
Ci sono strade che si intrecciano e fanno incontrare chi ha fatto della passione un tratto distintivo, della pazzia lo spirito guida.
Non importa vincere, importa esserci, partecipare con tutto l’amore possibile.
Va spiegata così, con lucidità irrazionale, la lunga amicizia che lega cosentini e genoani.
La settimana successiva all’incontro dell’andata molti amici mi hanno raccontato della splendida e calorosa accoglienza ricevuta a Cosenza.
Accoglienza ricambiata nei giorni scorsi.
Saluti, abbracci, cene, persino, come mi ha raccontato il mio caro amico Giovanni, il tifo congiunto per le nostre ragazze del Genoa Women allo stadio di Arenzano.
Tifo rossoblù, soppressata calabrese, ‘nduja e focaccia.
Tifo d’altri tempi.
Rossoblù, il Cosenza gioca dalla sua fondazione con quei due magici colori proprio in onore del Genoa.
Due colori un destino comune, fatto di cadute e risalite, di scivoloni e rinascite sempre con al seguito una passione indomabile.
Città lontane, vicine.
Passione e destino avverso, impegno sociale, attenzione per i più deboli, come non trovare dei tratti in comune, sentire vicinanza e provare affetto reciproco?
Le ragazze e i ragazzi che si battono il cuore con la mano in direzione dei genoani fanno emozionare.
Come non pensare che anche loro come noi inseguono un sogno!
La prima volta in A e la Stella.
Forse utopie, chimere irraggiungibili, ma cercate con ammirevole costanza, e magari un giorno, festeggiate insieme.
“Mio fratello è genoano!”
Abbiamo ancora negli occhi lo striscione dei mille cosentini.
Abbiamo nelle orecchie gli applausi per i nostri giocatori.
Da Lupi a Grifoni.
Da rossoblú a rossoblú.
“Mio fratello è cosentino!”
Non è finita, non è mai finita, non finirà mai!
Forza Genoa!