La foto è in bianco e nero, 29 giugno 1959, lo sfondo scuro.
Il giocatore del Genoa, Barison, è un colosso.
Ha la maglia a quarti rossoblú con il Grifo sul cuore.
I pantalocini sembrano sbiaditi, saranno i lavaggi, i calzettoni scuri.
Al suo fianco, giovane, in completo bianco del Santos c’è Pelé.
Al cospetto di Barison sembra piccolo, ha diciannove anni.
La bandiera, sventola la bandiera sospinta dal vento di mare.
Lo scoglio su cui è fissata è sferzato dalle onde.
Il sole e il salino del mare la scoloriscono come i pantaloncini di Barison, ma rimane li, piantata come se avesse delle radici.
Radici rossoblú.
La mano di Pelé cinge l’addome di Barison, più in alto, da fermo, non sembra poter arrivare.
Lo sfondo scuro, in basso, si interrompe dove inizia il prato del Ferraris.
Le bandiere, nel calcio, pare non ci siano più.
Per un po’ viene rimossa anche quella sullo scoglio.
Le radici rossoblú no, è impossibile estirparle.
Dietro lo sfondo scuro cinquantamila genoani gremiscono lo stadio.
Ci sono le nostri madri e i nostri padri.
Me li immagino che vanno al campo mano nella mano, felici.
28 dicembre 2023
Sullo scoglio sventola di nuovo la bandiera.
“Grande Darione!” mi scrive uno dei miei figli.
Chi se non lui, poteva definitivamente ricucirla alle proprie radici.
Il giorno dopo si spegne Pelé, ha giocato al Ferraris contro il Genoa.
In molti lo ricordano e lo raccontano.
29 giugno 1959
28 dicembre 2022
Pelé ha un sorriso aperto.
Barison lo guarda e sorride felice di quella vicinanza.
Sorridono felici i genoani che escono dal Ferraris in quella lontana estate.
Sorridono felici i genoani di fronte allo scoglio con la bandiera.
Un filo ininterrotto e apparentemente non logico, lega queste due date.
Un filo ininterrotto di passione, di senso di appartenenza, di radici rossoblú.
Un filo ininterrotto che proseguirà nel 2023, CENTOTRENTESIMO!, e in quelli a venire.
Non è finita, non è mai finita, non finirà mai!
Forza Genoa!
Alberto Scotto