03 Dicembre 2024
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Genoa Cittadella. Le 2 conferme: la forza trasformata in debolezza e il capo che non va.

Per l’ennesima volta centrocampo a 2. Sempre in inferiorità numerica in mediana e di conseguenza orribili lanci lunghi.
La scelta, fermissima di Blessin, risulta ancor più incomprensibile se guardiamo la rosa che abbiamo a centrocampo:
Badelj, Strootman, Ilsanker, Frendrup, Galdames, Sturaro, Jagiello, Portanova.
Un centrocampo che forse nella parte bassa di serie A poche formazioni possono vantare
Ecco riuscire a trasformare il punto di forza in un punto di debolezza è la responsabilità più grande che io imputo a Blessin. Vedere uno Strootman correre ovunque e alla fine perdere di lucidità ne è la conseguenza. E spesso la causa di partite recuperate alla fine dai nostri avversari.

Il capo che non va. A quanti di noi è capitato un capo che non andasse bene. La conseguenza è gente che non si fa in quattro per un capo non amato. Anzi, nascondersi, non prendersi le responsabilità diventa l’arma di difesa più gettonata.
E’ evidente che qualcosa di simile stia accadendo all’interno della squadra. Ieri molti giocatori non sembravano al meglio, sempre in ritardo sulle seconde palle. Nascosti come Aramu, più un pulcino bagnato che un giocatore che avrebbe dovuto fare la differenza.

Ecco se il capo non va succede proprio questo. Un capo delegittimato dai suoi dipendenti determina una situazione di stallo.
L’unica è rimuovere il capo. Spesso nella mia vita professionale è capitato che tolto il capo, nell’attesa di nuova nomina, il gruppo si compattasse, ognuno prendendosi la propria responsabilità e si raggiungessero successi fino a qualche tempo prima insperati.
Comunicazione fluida tra le persone e spirito di collaborazione e sacrificio.
Basterà che il nuovo mister anche ponte (vedi Gila) si metta in ascolto dei giocatori, in specie quelli con più esperienza, ne prenda i suggerimenti e li faccia giocare proprio nella linea da loro indicata.

Responsabilizzati e appoggiati torneranno ad essere consapevoli della propria forza e un gruppo, sperabilmente vincente.
Poi arriverà tattica e mercato, per riagganciare il treno con destinazione paradiso che come tifosi strameritiamo.
Forza Genoa

Giulio e Giamba
Giulio e Giambahttps://genoa.music.blog/
Giulio e Giamba due ex ragazzi innamorati di Genoa da sempre. Dai nostri Nonni e dai nostri Padri che per mano ci portavano Ä u Campo, che ci raccontavano storie rossoblu, che ci hanno trasmesso l’amore per il Vecchio Balordo. Ci siamo conosciuti al lavoro, uno Cliente l’altro Fornitore, ma già dopo 15 minuti stavamo parlando di Genoa e oggi circa 30 anni dopo non esiste ancora telefonata o incontro che non inizi parlando di Genoa, succede sempre e i nostri colleghi che non hanno la fortuna di essere Genoani come noi ci lasciano soli e vanno a prendere il caffè. La prima bandiera? quadrata a scacchi rosso blu, l’emozione più forte? a Liverpool con la doppietta di Pato, la gioia più grande? il Principe che saluta con il tre sotto quelli la, il ricordo indelebile? il Capitano che esce dagli spogliatoi e corre sotto la Nord.

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