La canzone resta la stessa: il Genoa fa fatica a chiudere le partite.
Produce gioco, occasioni, ma realizza meno di quello che potrebbe. Credo però che ieri si sia vista un’avversaria decisamente più forte di quelle calate al Ferraris recentemente (tengo sempre a ricordare il particolare degli avversari ai nostri superbi polemici seriali). Purtroppo difettiamo di freddezza se dopo 5 minuti Yalcin la mette alta davanti alla porta.
Purtroppo difettiamo di cinismo se Puscas la appoggia di piatto invece che spaccare la porta (a proposito, ieri 35 minuti in campo con la ciliegina all’ultimo minuto…ancora dubbi sul perché non vede il campo!?).
Sicuramente l’assenza di Strootman (a cui porgo le più sentite condoglianze) e di Gudmunsson incidono per qualità su una squadra fatta di portatori d’acqua e lottatori. Badelj va in affanno ogni metà del secondo tempo e l’espulsione è figlia di appannamento mentale.
Dalla panchina si poteva fare di più? Forse si. Ma anche qui la canzone è la stessa: la colpa è di Blessin. Perché mette in campo Puscas e Gudmunsson in 10 e non un difensore in più.
Ma se fossero entrati Tourè e Vogliacco ed il gol fosse arrivato lo stesso, so già che il pareggio sarebbe comunque colpa sua perché in casa ha pensato a difendersi.
Badate, non contesto la critica al mister (che in effetti poteva leggerla meglio) ma critico quelli che per ogni cosa sputano il loro veleno ad ogni mezzo inciampo (mi domando però nelle ultime settimane dove fossero…sicuramente non aspettavano altro).
In fondo siamo lì, nella parte alta a -2 dalla vetta, mi domando cosa si pretenda sempre e comunque.
Ho letto chi diceva che si sono messi in discussione mister per molto meno…mi fermo qui per evitare denunce. Andiamo avanti uniti e compatti.
Ci saranno ancora partite perse all’ultimo, come acciuffate per il rotto della cuffia. Lottiamo insieme. Uniti. OVUNQUE E COMUNQUE