24 Novembre 2024
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Gigi Marulla 175 cm di potenza e modernità

Letale sottoporta come un cobra, capelli e carnagione scuri, piccolo di statura, pronto ai guizzi in area di rigore, dal tiro secco e preciso, divenne un idolo della Nord.
Sembrava un po’ Gerd Mueller con i suoi 175 centimetri di pura potenza. Era l’estate 1985 quella accompagnata come sottofondo musicale da “L’estate sta finendo” dei Righeira e Gigi Marulla approdava al Genoa con il Presidente nuovo di pacca Aldo Spinelli (vattene).
Si accendeva un altro derby, noi compravamo il centravanti del Cosenza Luigi Marulla detto Gigi, bomber in C e gli altri acquistavano dal Catanzaro Pino Lorenzo. Entrambi di origini calabresi e tutti e due con 18 reti segnate in serie C.
Estate 1986, Gigi gioca con Cervone, Eranio, Faccenda, Policano, Tacchi, Testoni e Torrente. Columbus Cup 40mila spettatori a Marassi per la finale con il Milan. Con una girata di testa, lui che non era altissimo, su calcio d’angolo segna il gol del 2-2 al 90°. In campionato però il Genoa delude.
Nel 1986-87, Marulla giustizia nuovamente il Milan sempre alla Columbus Cup. Un gol pazzesco: fuga di Cipriani sulla sinistra, palla a Marulla che si libera seccamente di Maldini e con un preciso rasoterra perfora Giovanni Galli.
Quell’anno il Genoa sfiorò l’impresa. Gigi realizzò 10 gol nonostante un lungo infortunio che ci penalizzò.
Penultima partita decisiva contro il Taranto in lotta per la salvezza sul neutro di Lecce. Sconfitta tremenda per 3 a 0 e niente spareggi. Inutili le recriminazioni post gara sulla direzione di Lo Bello e sulla scelta del campo.
Sicuramente non aiutò giocare quel match con quella orribile maglia giallo zafferano, amuleto oscurantista dell’epoca Spinelli che a mio parere sarebbe riuscita anche a battere, nella scianca degli orrori, quella terza maglia in stile Argentina adottata dal signor Brogetto anni dopo.
Anche nel 1987 Gigi faceva parte della squadra rossoblù, l’anno di Modena e fu ancora una volta decisivo la partita precedente che vide imporci per 2 a 1 sul Piacenza.
L’addio e poi ancora calcio anche come allenatore fino a che nel 2015 fu colto da malore.
Il ricordo di una bella persona, di un giocatore di grande talento e modernità che non ha avuto dal calcio quanto avrebbe meritato.
Noi Genoani lo abbiamo amato davvero anche per quella saudade che Gigi aveva della sua terra e che forse non lo fece rendere al meglio.
Grazie Gigi!
Giulio e Giamba
Giulio e Giambahttps://genoa.music.blog/
Giulio e Giamba due ex ragazzi innamorati di Genoa da sempre. Dai nostri Nonni e dai nostri Padri che per mano ci portavano Ä u Campo, che ci raccontavano storie rossoblu, che ci hanno trasmesso l’amore per il Vecchio Balordo. Ci siamo conosciuti al lavoro, uno Cliente l’altro Fornitore, ma già dopo 15 minuti stavamo parlando di Genoa e oggi circa 30 anni dopo non esiste ancora telefonata o incontro che non inizi parlando di Genoa, succede sempre e i nostri colleghi che non hanno la fortuna di essere Genoani come noi ci lasciano soli e vanno a prendere il caffè. La prima bandiera? quadrata a scacchi rosso blu, l’emozione più forte? a Liverpool con la doppietta di Pato, la gioia più grande? il Principe che saluta con il tre sotto quelli la, il ricordo indelebile? il Capitano che esce dagli spogliatoi e corre sotto la Nord.

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