21 Novembre 2024
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MA SE INVECE…

Quando mi ci metto so essere irritante. Quando giocavo ero un discreto scassacazzi e se l’attaccante che marcavo era palesemente più forte di me, cominciava la mia violenza psicologica per farlo innervosire.
Insomma, nell’arte di provocare sono un discreto fuoriclasse, anche se non mi piace farlo e, sarà incoerente, odio i provocatori. Ma oggi mi sento in vena, e vorrei lanciare questa provocazione anche in virtù dell’amichevole vinta contro il Monaco.
La partita nessuno l’ha potuta vedere, ma parrebbe che alcuni siano sicuri di come sia andata: Monaco a far la sgambata, risultato che conta poco, Coda che non segna perché Blessin non capisce nulla e si gioca di merda. Ok. Ora parte la mia provocazione e gradirei che i demolitori seriali e i fini esteti di calcio mi rispondano, ma con sincerità e non con frasi fatte.
Ma se il Genoa avesse gli stessi punti attuali, se avesse fatto vedere il più bel calcio d’Europa, lascereste lavorare in pace Blessin senza ventilare desideri di allontanamento, come sento fare da luglio ad oggi? Azzardo degli scenari. Sono convinto che i demolitori seriali e fini esteti del calcio andrebbero in contraddizione. Sono sicuro che i processi sarebbero gli stessi.
Perché i risultati latitano, i punti scarseggiano, perché meglio giocare peggio ma vincere. Perché gli stessi che oggi invocano il calcio champagne sono gli stessi che davano a Gasperini del talebano presuntuoso ed arrogante. Gli stessi che dopo le due sconfitte consecutive (se non ricordo male) con Spezia e Bologna dicevano che con “questo non si va da nessuna parte”. Gli stessi che dicevano, quando Gasperini modificava la squadra in corsa e magari toglieva Gasparetto, che “quello non capisce un cazzo!!!”.
Quindi no, ci sarebbe sempre il processo. Ci sarebbe sempre l’ala scontenta di chi vuole il contrario di quello che vede per dimostrare di essere intenditore e di vederci lungo. Ci sarebbe sempre la frangia di scontenti che sicuramente se ci fossero loro avremmo venti scudetti e dieci Champions League in bacheca. Essere allenatori, come giocatori, al Genoa è sempre un’impresa. L’appello è lo stesso: siamo con il Genoa, non con l’allenatore di turno. Siamo tifosi del Genoa, non di Blessin, di Gasperini, di chicchessia.

FORZA GENOA
OVUNQUE E COMUNQUE

Stefano Zaghi
Stefano Zaghi
34 anni, ferroviere. Papà mi ha trasmesso la malattia per il Genoa. "E capire tu non puoi, se non sei come noi"

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