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NELLE FAUCI DELLA FOLLIA

“Nelle fauci della follia” è il titolo tradotto dall’originale di un film di John Carpenter (in Italia conosciuto come “Il seme della follia”). Racconta la storia di un investigatore delle assicurazioni che deve indagare sulla scomparsa di un famoso scrittore, svanito nel nulla in prossimità della consegna del suo ultimo romanzo. L’investigatore finirà nel vivere un incubo ad occhi aperti, non riuscendo più a capire se lui esiste davvero o è solo il frutto della demoniaca fantasia dello scrittore che sta cercando.

Bene. Ieri sera quell’uomo era mister Blessin. Caduto nella fauci della follia di una partita persa male non per quanto riguarda il risultato ma per quanto visto dal 65° in poi. Vittima di un delirio tattico di cui è rimasto vittima ed in cui è finito prigioniero. Il Genoa ha sprecato molto e lì la colpa non può essere imputabile al mister, ma il disordine tattico degli ultimi 25 minuti è stato imbarazzante e molto pericoloso.

Preoccupa il fatto che Blessin ieri abbia dimostrato di non essere in grado di sopperire con la logica ed il sangue freddo per raddrizzare la partita, soprattutto se sei alla guida di una squadra tra le più forti, forse la più forte, della categoria (va detto però che è la prima volta che sbrocca in maniera così palese, rendendosi totalmente protagonista in negativo).

Già dalla conferenza pre partita avevo notato un certo nervosismo di Blessin, figlio forse del clima da perenne processo che si porta addosso da inizio ritiro. Ma non deve essere una scusa, come sono stufo di parlare sempre di chi aspettava questo giorno per alzare ancora di più voce e cresta. Il mister oggi ha palesato una preoccupante confusione, buttando in campo giocatori allo sbaraglio.

Con la colpevole aggravante di averlo fatto a mezz’ora dalla fine della quinta giornata di campionato (e non gli ultimi 10 minuti della finale di coppa del mondo). L’ augurio è che questa sconfitta sia necessaria per prendere e/o riprendere la giusta rotta. Perché anche se solo la quinta giornata, questa confusione è sintomo preoccupante. L’esonero lo vedo inutile, dannoso.

Chi lo chiede, anzi lo strepita, lo fa semplicemente per portare avanti la sua personale crociata contro Blessin. Ma anche il mister dimostri che ha capito da questa sconfitta e corregga soprattutto se stesso. Perché il genoano ti da tutto, ma purtroppo, tutto è capace di toglierti. Avanti Genoa, avanti Mister!

OVUNQUE E COMUNQUE

Stefano Zaghi
Stefano Zaghi
34 anni, ferroviere. Papà mi ha trasmesso la malattia per il Genoa. "E capire tu non puoi, se non sei come noi"

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