Ma quante sono le strade dell’amore?
Tante.
La strada che porta ai nostri partner, ai nostri genitori, ai nostri figli, ai nostri amici più cari.
E poi c’è la strada che porta al Genoa. Dura irta difficile come una ferrata, ma che non impedisce che 2.000 nel post Ferragosto vadano a Venezia e che più di 20.000 assistano alla prima partita in cadetteria.
Ecco io mi immagino già il cammino di ognuno di noi che si avvierà in questo caso sì in pellegrinaggio al nostro tempio. Mi piacerebbe con un drone alto, un satellite, vedere lo sciamare di persone che come attratte da una calamita s’incamminano verso il Luigi Ferraris.
Ma ancora di più pensare alla strada che farà ognuni di noi. La preparazione condita da riti scaramantici, quella maglia, quella sciarpetta, quella foto sul cellulare.
In un movimento senza troppe parole, già di nostro parsimoniosi, saluti sbiascicati, parole strascicate.
Pulsazioni in aumento e pressione a salire. Eccoci a passi sempre più veloci, tempie compresse, corso Sardegna, De Stefanis. Tornelli là dove c’erano i ciungai alla menta doppia menta e i botteghini minuscoli ora c’è un tornello che non funziona e addetti in pettorine arancioni che ti aiutano a superare queste cavalli di frisia.
E ora liberi verso i colori il verde del campo e il rossoblù tutto attorno, in apnea come Maiorca e Bottesini.
La Nord canta. È tutto velocizzato. Ansia. Ci siamo e ci saremo sempre…
Ecco la nostra strada d’amore, un amore che ti conquista, un amore che deve ancora arrivare all’acme, un amore che talvolta ti tradisce e ti ferisce, ma di cui non puoi fare a meno: la nostra strada d’amore.
E allora nel silenzio di questa notte mettete in cuffia Streets Of Love by Rolling Stones.