BASI OGGETTIVE
Di Giulio Pontiggia
Sono d’accordo con la linea della redazione, che rispecchia quella del nostro affaticato cuore, di non parlare più della passata stagione.
Eppure, ripensandoci, avevo la sensazione che mi sfuggisse qualcosa, che non riuscivo a capire e continuava a pungermi il fianco.
Pensavo anche che le nostre aspettative future poggiano sulle nostre valutazioni dell’annata passata, con giudizi che si sono via via consolidati “collettivamente”, ma che potrebbero non essere corretti.
Così, visto che nel frattempo la nostra voglia di Genoa soffre per la mancanza cronica di notizie, sono andato a rivedermi tutti gli highlights della passata stagione, gestione Spors-Blessin.
Per rivedere meglio, analizzare, valutare; cercando anche di avvicinare il nostro modo di giudicare da tifosi, sanguigno e approssimativo, a quello dei tecnici, che immagino necessariamente basato su dati oggettivi.
Questa “revisione” (che sconsiglio a tutti di fare perché dolorosissima) dice quanto segue.
Sappiamo che in 15 partite, da Udinese a Bologna, il Genoa fa solo 7 reti (compreso il rigore di Criscito contro la Juve e l’autogol della Lazio, che qui consideriamo ottenuto da Amiri). Davvero pochi.
Però il Genoa costruisce complessivamente 56 occasioni da rete (cioè 3,7 a partita) con ben 21 calciatori diversi! Di queste averne trasformate solo 7, cioè il 13%, è tremendo.
Il leader di questo spreco è Portanova, la cui enorme generosità e mobilità gli frutta ben 11 occasioni, di cui solo una cacciata in rete (col Toro); prova in tutti i modi: tiri dal limite, di testa (1), rovesciate (2), si addormenta solo davanti al portiere (col Napoli) ma davvero non riesce.
In questa paradossale classifica degli anti-cannonieri seguono Destro (1 gol su 7 occasioni), Ekuban (1 su 6) e Yeboah (zero su 5); meglio di lui fa Badelj, il primo (e direi unico) dei centrocampisti che saltuariamente va al tiro (1 gol su 5 tentativi); poi Amiri (1 gol su 3 tentativi). Dei difensori il più pericoloso resta ovviamente Ostigard (0 gol su tre tentativi, tutti ricordiamo quello respinto sulla linea con l’Empoli).
Naturalmente per valutare seriamente queste prestazioni occorrerebbe considerare i minutaggi di ogni giocatore e confrontare la prestazione nel suo complesso con quelle di altre squadre di, almeno, metà classifica.
Ma mi sento di dire che nel complesso una squadra che costruisce 56 occasioni con 21 giocatori non può accusare l’allenatore (e questo si era detto) ma piuttosto i giocatori stessi.
Resta la questione di Spors come abile talent scout; ma per valutare lui non si può a mio avviso giudicare il dopo ma il prima.
Spors porta complessivamente 8 giocatori: 3 difensori, 2 centrocampisti, 3 attaccanti; soprattutto gli si rimprovera di non aver rinforzato a sufficienza l’attacco, in particolare comprando una punta “forte”.
Ma io non sono d’accordo; a gennaio Spors può contare su Destro, che ha già fatto 8 reti in 14 partite (su 22; per 8 volte non è stato convocato per infortuni); ci si può aspettare che con 15 partite rimanenti faccia almeno 4-5 reti. E’ vero che Ekuban è bloccato (0 gol in 19 partite giocate) ma è ragionevole aspettarsi qualcosa di meglio dato che l’anno prima ha fatto 11 reti in 33 partite.
Comunque Spors compra 1 ala e 2 punte centrali. Io penso che la punta “forte” su cui investire per lui fosse Yeboah e la sua scelta mi pare giusta: infatti l’anno prima Yeboah ha fatto 10 reti in 31 partite, ma ora sta vivendo un’esplosione, con 11 gol in 18 partite (4 doppiette); certo la Serie A non sarà la Bundesliga austriaca, ma come si spiega la sua deludente performance successiva? C’entrerà anche aver creato per lui solo 5 occasioni in 15 partite?
Come è già stato notato poi, perché Spors avrebbe dovuto fare male con l’attacco e bene con la difesa? E’ un genio per Ostigard e un cretino per Yeboah e Gudmundsson? Per quale strano motivo?
In conclusione Blessin ha fatto il suo, amalgamando l’ambiente, risvegliando i depressi, inserendo i nuovi. Spors ha fatto il suo comprando giocatori con ottime potenzialità secondo il progetto dei 777.
Poi il calcio è imponderabile, i giocatori sono uomini, le partite prestazioni e non equazioni e le cose facilmente possono non andare come si era programmato e sperato (ad esempio, chi riesce a spiegare l’Italia di Mancini dopo la vittoria dell’Europeo?).
Il valore professionale di Blessin e Spor, uniti alla loro calma teutonica (retrocedere non è apparsa una tragedia), sono forti basi per l’anno che viene; ed è probabile che il valore sportivo di diversi ragazzi si manifesterà quando potranno lavorare con continuità e fiducia.
Certamente saranno sempre sospinti dalla forza dei tifosi e non cammineranno mai soli.
Forza Genoa
Giulio Pontiggia