Questo è il momento più difficile dopo una stagione come questa. La retrocessione brucia, fa male per come è venuta, meritata per il gioco e gli errori, ma beffarda per i risultati che sono saltati fuori alla fine. Bastava poco, lo sappiamo tutti, ma la realtà è questa. E c’è la ricordano continuamente quelli dell’altra sponda che sono riusciti a trovare la voce con la marea di problemi che hanno.
Ora, però, bisogna andare avanti senza piangersi addosso, ma cercando di salvare il salvabile da questa terribile stagione. Nel senso che non tutto è da buttare e che dalle note positive dobbiamo ripartire con più orgoglio di prima e con rinnovato entusiasmo.
La prima cosa da salvare sono i tifosi, quelli che si sono stretti attorno a squadra e società, e, pur con il magone e gli occhi lucidi, non hanno smesso un attimo di cantare e di mostrare il loro immenso amore fino all’ultimo ed anche oltre. Con note di merito per i giovani che stanno dando lezioni incredibili di genoanità per attaccamento incondizionato al Genoa. Ma anche note di demerito ai divanieri, ai tastieristi, ai pessimisti a oltranza, a quelli che criticano tutto e tutti oggi (dimenticandosi del recente passato) e magari non conoscono neppure la via per arrivare a Marassi.
Naturalmente poi c’è da fare un monumento alla nuova società che ha salvato il Genoa da morte certa e che si è messa al lavoro per sgomberare le macerie che ha trovato e per cercare di costruire un futuro importante. Questo molti lo dimenticano, ma i 777 si sono guadagnati un posto fondamentale nella storia del Genoa comunque vadano le cose.
Poi c’è il progetto sportivo e qui entriamo in un terreno minato. È chiaro che tutti ci auguriamo che la serie B duri solo una stagione, anche se sappiamo non sarà una passeggiata di salute e che i problemi saranno dietro ad ogni angolo. La società ha tutti i mezzi per fare non bene, ma benissimo, cerchiamo di aiutarla a sbagliare il meno possibile e a non mandarla in confusione se le cose si complicassero.
Perciò aspettiamo fiduciosi il mercato sapendo quali difficoltà ci sono soprattutto con tutti quei prestiti assurdi e non spariamo a zero su Spors e Blessin. Abbiamo visto passare di qui allenatori agghiaccianti, direttori impresentabili che non potevano portare avanti alcun progetto perché con le mani legate e non vedo perché non si possa lasciar lavorare questi due personaggi che sono arrivati in un momento terribile della stagione provenienti da un calcio profondamente diverso. È un attestato di fiducia il mio che dovranno confermare sul campo naturalmente. Salviamo anche del loro lavoro di questi cinque mesi il meglio. Oggi sono preferibili loro sicuramente che un avventura con altri che non darebbero certezze. Anche perché loro un po’ di esperienza di questo strano mondo Genoa se la sono fatta.
I giocatori? Il campo li ha condannati, ma anche qui qualcosa si può e si deve salvare. Nomi non ne faccio perché ognuno di noi può dire tutto e il contrario di tutto, ma magari fra qualche tempo, a bocce ancora più ferme, il giudizio potrà essere più sereno…Forza dunque, il futuro comincia adesso…