22 Novembre 2024
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Nel bene o nel male

Ce l’ho ancora nelle orecchie, quel megafono, quello di ieri sera che i social hanno amplificato aumentandone a dismisura i decibel:
Ti seguirò
Nel bene o nel male
Con il Grifone nel Cuore
Sei il nostro unico amore
Dal telefonino rimbombavano i canti e la eco e il mio cuore sobbalzava. Nel viso di ogni genoano appiccicato ai 13 x 7 cm dello schermo spuntava un sorriso, prima sorpreso, poi malizioso, e poi fiero, proprio come un gladiatore, come un Grifone forte e un po’ altezzoso.
In contemporanea nella mia testa scorreva come un fiume in piena lo streaming dei sottotitoli: unici, incredibili, solo noi, siamo pazzi, in corteo pur essendo retrocessi.
E così centinaia di cuori battevano al ritmo scandito dal megafono, dalle voci e dal battito di mani.
Su whatsapp un mare di commenti e poi le immagini prese dall’alto, dal basso, in mezzo. Tutti felici, giovani e meno giovani, qualche torcia ad accendere il rosso fuoco della passione. Un happening. Il luogo di adunata poi: sotto la nord colorata. Uno spazio nel cuore e del cuore, il nostro spazio con Murales che salgono sempre più in alto fino a raggiungere i nostri cari che stanno al terzo anello.
Un popolo guidato da un valore incredibile la Genoanità.
Ma cos’è mi son chiesto? Non è sicuramente un fatto estemporaneo, una moda. Ho visto nascere tifosi della Pistoiese e poi tornare del Milan della Juventus o della Fiorentina.
La Genoanità fonde passione, radici, amore, storia. E’ trasversale. E’ amicizia, happening è riconoscersi, è appartenenza alla stessa tribù. E’ sofferenza e gioia. E’ leggenda e attualità. E’ eccessivo come tutti gli amori folli. E’ condizionante, quante volte ad un matrimonio o una comunione o un altro evento avrete guardato il calendario…ma mica giocherà il Genoa?!
La Genoanità ti fa riempire lo stadio di 100.000 occhi in serie C, ti fa fare trasferte in traghetto (Caralis), ti fa fare rituali e cabale da far impallidire il capo tribu degli Cheyenne e Navajo.
Allora alla fine l’ho capito essere Genoani prescinde dal risultato, è una fortuna e un patrimonio enorme, un dono da maneggiare con cura.
Grazie mamma e papà.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante una o più persone, persone in piedi e folla
Giulio e Giamba
Giulio e Giambahttps://genoa.music.blog/
Giulio e Giamba due ex ragazzi innamorati di Genoa da sempre. Dai nostri Nonni e dai nostri Padri che per mano ci portavano Ä u Campo, che ci raccontavano storie rossoblu, che ci hanno trasmesso l’amore per il Vecchio Balordo. Ci siamo conosciuti al lavoro, uno Cliente l’altro Fornitore, ma già dopo 15 minuti stavamo parlando di Genoa e oggi circa 30 anni dopo non esiste ancora telefonata o incontro che non inizi parlando di Genoa, succede sempre e i nostri colleghi che non hanno la fortuna di essere Genoani come noi ci lasciano soli e vanno a prendere il caffè. La prima bandiera? quadrata a scacchi rosso blu, l’emozione più forte? a Liverpool con la doppietta di Pato, la gioia più grande? il Principe che saluta con il tre sotto quelli la, il ricordo indelebile? il Capitano che esce dagli spogliatoi e corre sotto la Nord.

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