Alla fine è successo. Quello che tutti non avrebbero voluto. Quello che alcuni speravano di scampare. Quello che molti già sapevano e che non hanno mai perso attimo per ricordarlo, arrivando ad insultare che faceva km in trasferta o cantava nella Nord. Il Genoa è retrocesso. Indubbiamente è meritata, per i risultati visti in campo.
Indubbiamente è meritata perché da almeno 4 anni le salvezze erano conquistate sui tavoli delle compravendite con le big del calcio nostrano. E non credo nemmeno sia il momento di cercare colpevoli, di iniziare la caccia alle streghe, di vedere se la colpa è di chi c’era prima e chi è venuto dopo.
È il momento di ricompattarsi e ripartire insieme. L’entusiasmo del popolo rossoblu, la ritrovata alchimia con la squadra, lo staff e la società sono i punti cardine da cui ricostruire. Perché nonostante tutto, il progetto esiste. Il progetto è solido e concreto. Sono state lasciate macerie da chi c’era prima, impossibili da rimuovere e sulle quali ricostruire in poco meno di 6 mesi.
Sono stati fatti errori di valutazione da chi è subentrato, forse per troppo entusiasmo, forse per la momentanea inesperienza ad affrontare una situazione molto delicata. Retrocedo, ma non mi dispero. Perché alle spalle ho una società ambiziosa, che non ama fare brutte figure e che vuole dimostrare di saper fare bene. Adesso tocca rimboccarsi le maniche. A Spors, che ho sempre difeso, gli si chiede di dimostrare le sue qualità.
Caro Johannes, il credito verso di te è parecchio, ma ora devi far vedere veramente chi sei. Perché da oggi in avanti riparti da zero anche tu e da oggi le valutazioni saranno fatte in maniera asettica, chirurgica.
A 777 chiedo di dimostrare di essere concreti (cosa che hanno già fatto più volte), di investire per risalire immediatamente, per dimostrare che è stato un incidente di percorso. Anche per voi credito infinito, ma anche per voi da oggi inizia il vero percorso, la vera sfida. Il pubblico tutto, salvo mugugnoni e stucchevoli tuttologi, è con voi.
Retrocediamo a testa alta, consapevoli che da altre parti si domandano perché avete scelto noi e non loro, palesando una certa insofferenza e malcelata preoccupazione. Ripartiamo dal basso, con umiltà ma sempre con maggior orgoglio nel sapere che noi vinciamo perché esistiamo, altri esistono se vincono.
Ricordate le parole di un grande poeta e di un grande genoano: “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”.
OVUNQUE E COMUNQUE