Quando ero un ragazzino una voce stagionata con le gote ricoperte di una folta peluria bianca, mi disse: “Sai Luca, è più semplice gestire la sconfitta piuttosto che la vittoria”.
Quelle parole sagge pronunciate ad un ragazzino mi sono sembrate come il parmigiano sugli spaghetti ai frutti di mare.
Andando avanti negli anni, mi sono sempre più reso conto che quello non era un discorso campato in aria.
Chi vince deve farlo con classe.
Classe che è mancata sabato. Totalmente.
Non parlo dei tifosi che hanno il sacrosanto diritto si sfogare undici anni di frustrazione.
Hanno fatto ciò che avremmo ed abbiamo fatto noi.
Nulla da dire.
Mi riferisco ai giocatori e soprattutto alla società.
Perché se quel mezzo calciatore autore del gol vittoria, in piena trans agonistica ha irriguardosamente esultato in maniera provocatoria sotto la Nord (anche questo hanno fatto i nostri in passato) lo si può giustificare, le prese in giro ad personam di calciatori e dirigenti nel post gara, a sangue ormai freddo, non sono giustificabili.
Per una spiegazione chiedete al loro “(plus) eroe” fino a qualche tempo fa sbeffeggiato e relegato al ruolo di dodicesimo.
Che, poi, un canale social ufficiale della Società irrida i perdenti e soprattutto chi ha vissuto un piccolo “dramma” personale trovo dia la dimensione di chi siano queste persone.
Probabilmente il loro ex(?) presidente ha insegnato molto “bene” le buone maniere.
Una pesante caduta di stile (ammesso ne abbiano mai avuto), logicamente non evidenziata da alcun media, ma che dovrebbe far riflettere su chi siano effettivamente questi.
Ricordatevi cari signori che la ruota gira…. Ohhh, se gira….
Ferra