Lo striscione apparso ieri in gradinata è eloquente.
Rappresenta il pensiero di tutti i Genoani.
Proprio nel giorno in cui ricorre la Liberazione, il mio pensiero, o per meglio dire il mio incubo, si sofferma su quello che sarebbe potuto essere.
Disastro sportivo, come quello che purtroppo stiamo vivendo, ma soprattutto disastro societario.
Un disastro, o per meglio dire un dissesto che avrebbe sancito la morte certa del Grifone.
L’unico colpevole, l’intenditore, è quella persona che ora pontifica e che ha traghettato ad una amara sorte società come Saronno e Como.
Quella persona che non prova vergogna, che non conosce pudore, che sta tentando di mettere la sua coda anche in questo momento sportivamente difficile.
Lui che dice di amare il Genoa e che critica le mosse di questa società.
Il giorno della liberazione per tutta l’Italia è oggi. Per il Genoano lo è stato il giorno in cui questo “elemento” ha venduto le quote societarie.
Non serve ricordare, ma lo faccio comunque, che senza il gruppo 777 Partners il futuro del NOSTRO Genoa sarebbe stato grigio come il cielo che sovrasta la Superba in questo giorno di festa.
In poche ore due importanti appuntamenti attendono il Genoa.
Uno sportivo sul campo sabato, ed uno più meramente istituzionale il due maggio.
L’intenditore si è già svelato rafforzando l’idea che molti Genoani hanno di lui.
Un vampiro che ha succhiato quasi tutto ciò che c’era e che è pronto ad un ultimo colpo.
Perché andarsene con la coda tra le gambe sarebbe stato troppo da signori.
Forza Genoa