Oltremodo inopportune quanto assolutamente non richieste, le ultime molteplici dichiarazioni dell’ex presidente del Genoa, hanno foraggiato penne e tastiere di molti.
In un momento dove la coesione dovrebbe essere la parola d’ordine, la concentrazione un modo di essere e la tranquillità un marchio di fabbrica, ecco che spunta dal nulla l’ex che si concede a taccuini e microfoni rigorosamente amici.
Probabilmente anche in dialetto irpino.
In queste perle di rara saggezza, il “nostro” si è prodigato a spargere semini di disinformazione che hanno prodotto in breve tempo una selva di illazioni.
Chi ha voluto cavalcare l’onda di questo pressapochismo è andato a nozze, ricamando sopra queste esternazioni così come le antiche nonne preparavano al ricamo il corredo per le nipoti zitelle.
Un bel corredo di mezze frasi che messe insieme hanno prodotto una disinformazione che ha un pochino destabilizzato l’ambiente.
Qualcuno, in pochi a dire il vero, che voglia il bene del Genoa c’è. E lo ha dimostrato da subito cercando conferme e non basandosi sul nulla meno meno di ciò che si diceva in giro. Ha provato a scrivere ed a parlare del vero lasciando l’arte dell’acchiappa like a coloro che lo fanno di professione (spesso nemmeno remunerata)
Purtroppo anche in questa occasione abbiamo compreso una volta in più che i nemici della nuova proprietà si annidano in città ed anche fuori.
I nemici della verità, quelli dello sciacallaggio mediatico, non hanno perso occasione per dimostrarsi tali.
L’epilogo questa mattina in un comunicato che ha tagliato la lingua di molti mentre ancora stava “lavorando” sulle parti proibite di qualcuno.
Un comunicato preciso, secco, chiaro ed elegante.
Come compete al Genoa ed ai Genoani che avevano perso l’abitudine ad essere rappresentati da qualcuno di serio.
Proprio una bella sensazione.
I Maniniman, al pesto e non solo avranno capito o necessiteranno di un disegno?