21 Novembre 2024
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Dietro bene, ma davanti?

A Milano ennesima prestazione dalla buona organizzazione difensiva e di impotenza offensiva.
Partita proibitiva senza alcun dubbio e contro una squadra in lotta per lo Scudetto, strideva solo un pò ritenerla del tutto impossibile già in partenza, dato che contro il Milan a San Siro hanno pareggiato Udinese e Bologna e ha vinto non si sa come lo Spezia, mentre la Salernitana ha colto un meritato punto in casa.
Da porsi una domanda banale a questo punto.

Come si vincono le partite? Facendo gol e prendendone meno dell’avversario.
Di gol il Genoa ( Lazio a parte ) ne prende pochi oggettivamente, la squadra dietro è quadrata e tiene botta.
Di farne manco a parlarne. Più facile che cada un meteorite.
Alcuni negano la pochezza degli attaccanti ed alludono ad una fase offensiva nulla come sviluppo, il chè in parte è corretto: in questo caso però significa che reputano implicitamente non solo Ballardini ( con lui squadra abominevole, ma gol che arrivavano grazie alla vena di Destro e diversi rigori a favore ) e Shevchenko degli inetti, ma pure Blessin un incapace.

Non è che forse se chiunque, persino un buon tecnico come il tedesco, non cava un ragno dal buco là davanti, le punte sono semplicemente sterili sotto porta, incapaci di saltare l’uomo e creare superiorità e nel complesso inadeguate alla categoria?
Non è che abbiamo trequartisti che non spostano alcun equilibrio e siamo carenti di mezz’ali che tirano da fuori e si inseriscono?

Troppo facile a questo punto fare lo scaricabarile sul tecnico, per l’ennesima volta.
Forse Ballardini e perfino Sheva ( calendario impossibile e mezza rosa fuori per lui ) non avevano tutte queste colpe, così come va riconosciuto che Blessin nelle prime otto partite della sua gestione ha fatto fin troppo, le classiche nozze coi fichi secchi.
Qual è stata la resa dei geniali acquisti estivi, peraltro in qualsivoglia reparto? Nulla, con pochissime eccezioni.
Qual è stata la resa degli innesti invernali, limitatamente al settore offensivo, dove pure la società aveva deciso di investire soldi veri? Pari a zero.
Oltretutto se per il non pervenuto Yeboah ci si può almeno attaccare all’età molto giovane, non altrettanto si può fare con Gudmundsson, che veleggia verso i 25 anni e dunque dovrebbe essere già un giocatore formato.
E

soprattutto, qualcuno dei giocatori del reparto attaccanti / trequartisti / mezz’ali, che siano acquisti di Preziosi, Spors, Spinelli o Babbo Natale poco importa, dà realmente garanzie di fare la differenza in B?
Urgono riflessioni.
Forza Genoa e congratulazioni a chi ha raggiunto generosamente Milano per assistere alla solita partita da copione.

Vittorio Semino
Vittorio Semino
Genovese, 30 anni, "malato" di calcio e ciclismo (non quello blucerchiato), il Grifone come fonte di gioia e (troppo spesso) amarezza.

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