ANTITESI E BUGIE
Di Alberto Scotto
Me lo sono immaginato, non so perché ma un giorno l’ho fatto.
Mi sono immaginato che tifavo per quelli lá.
Perché l’ho fatto, non lo ricordo.
Volevo vedere che sensazione si prova ad urlare un cognome associato a mezzo nome di una località?
Pardon, mezzo nome di una località associato ad un cognome.
Pare ci sia stato un sorteggio per stabilirne l’ordine, maniman, nella (remota) eventualità di fallimento, si possono invertire i fattori, anche se, il risultato (lordo), non cambia.
Ma perché me lo sono immaginato?
Avrebbe senso se mi piacesse il carnevale, o meglio, se fossi appassionato del costume di Arlecchino, tutti quei colori…
Ma no, odio Carnevale e pure un po’ Arlecchino!
Cosa mi ha spinto ad immaginarmi questa cosa orribile?
Ecco, forse ho pensato al marinaio, no, non il pescatore con il classico berretto rossoblú e il pompon, il marinaio, il simbolo di quelli lá, il simbolo inventato e aggiunto da qualche anno…
Vabbè, lo so che simbolo è una parola grossa per una irriconoscibile testa mozzata con una pipa in bocca, per giunta spenta.
Poi, ripensandoci i marinai, non i pescatori con il berretto rossoblú e il pompon, sono traditori e bugiardi, magari non tutti, ma tanti si, non ne vado pazzo.
Quindi cosa mi ha spinto ad immaginarmi di tifare per quelli lá?
La maglia azzurra, perché quello è azzurro, è scritto anche nell’atto di fondazione, con la banda orizzontale?
No, non mi piace l’azzurro sa di blu scolorito, non può essere, e poi la banda orizzontale con al centro la bandiera di Genova, l’abbiamo utilizzata prima noi sulla seconda maglia, ai primi del novecento del secolo scorso.
Forse volevo provare ad essere per una volta Gastone, arrogante, fortunato e antipatico invece che Paperino, sfortunato, incazzoso e umorale, ma passionale e umano.
No, non è possibile, Paperino è come Bob Rock di Alan Ford, sfortunato si, ma sempre combattivo e indomito, lo si ama incondizionatamente.
Non sono neanche un ex tifoso di altro club, folgorato sulla via di Damasco, che improvvisamente sente l’impulso di tifare una squadra di una delegazione, di parte di una delegazione…
Tifosi… venduti per un pugno di vittorie.
Delegazione, non sono di San Pier D’Arena, in ogni caso, ormai è risaputo, non sarebbe un buon motivo per tifare quelli lá, anzi!
Improvvisamente me lo ricordo, belin l’età fa brutti scherzi!
Me lo sono immaginato perché volevo sperimentare cosa si prova a nascere in antitesi, per contrapposizione, nascere contro qualcosa o qualcuno, non per, a favore di, ma contro, unirsi nell’odio!
Volevo vedere cosa si prova a contrarre un matrimonio per interesse e non per amore.
Volevo verificare cosa nasce da una fusione tra chi usciva dalla seconda guerra mondiale con le casse sociali inspiegabilmente? piene di denari, tanto da meritarsi il soprannome di “club dei milionari” e chi, almeno, aveva il titolo per stare in serie A.
Volevo sentire cosa si prova a dimenticare, quasi rinnegare, chi ti ha generato.
Volevo vedere cosa significa non sapere che per guardare al futuro, devi aver fatto i conti con il passato, devi trarne insegnamento, e nel caso, esserne orgoglioso.
Volevo provare a non avere un passato.
Cosa si prova?
Niente
Nessuna passione
Nessun senso di appartenenza
Nessun amore
Niente
Assolutamente niente!
Forza Genoa!
Alberto Scotto