La sciarpa rossoblù al collo e la mano a papà . Quando vedi tuo padre come una persona grandissima …
Io non ricordo la partita che andammo a vedere .
Era il 1991.
Scendiamo Viale Bracelli a piedi , vedo dal basso il viso di papà , mi stringe più forte la mano e mi dice ” Su Mirko andiamo… Passo! ”
Ci troviamo in corso de Stefanis pronti a entrare nei Distinti. Quante gente, il traffico delle macchine, e quei due colori il rosso e il blu che sbucavano in ogni angolo di città.
Il Genoa era vicino, la mia prima volta allo stadio. Certo che ero emozionato e quando dopo una coda di mezz’ora vidi tra il cemento armato rosso le prime zolle verdi del campo entrai in un mondo da fiaba forse irrealistico.
Lo sguardo alla nord, piena, nervosa, gioiosa, colorata.
Li c’erano i ragazzi più grandi.
Ma come facevano a fare sventolare quelle bandiere così grandi ?
Lo chiesi a mio papà , lui si girò mi prese in braccio e disse “amore figlio è solo amore”
Sono passati tanti anni, e oggi i ragazzi che cantano “Gente di mare” sono sempre gli stessi di quelli del 1991. Sono proprio loro, non muoiono rimangono lì come un mito. Oggi come allora li guardo da lontano, e mi domando:
” Ma come fanno a cantare così quando stiamo andando in B?”
Hai ragione papà, l’ amore!
Forza Genoa
Mirko Bottiglieri