E siamo di nuovo qui
Abbiamo bevuto mangiato lavorato giocato sofferto e gioito
E siamo di nuovo qui
Abbiamo viaggiato comprato amato maledetto.
E siamo di nuovo qui.
Non bastano 6085 giorni per far superare il colpo inferto da una valigetta.
Questo lo capisco
Solo a pensarci, con tutto quello che ne è derivato, vengono i brividi.
Ne paghiamo ancora adesso le conseguenze.
Valigetta, neanche nei peggiori b-movie si usa più per i pagamenti illeciti, ma a noi, niente ci viene risparmiato.
Valigetta, maledetta valigetta, ma come si può dimenticare e soprattutto, noi che abbiamo sempre, giustamente, contestato le manovre del “palazzo” come abbiamo potuto non capire che era l’inizio della fine?
O meglio, la fine dell’inizio?
Ci ha traditi, come sempre l’amore per il Grifone, la nostra forza e la nostra debolezza.
Questo lo capisco.
Valigetta, maledetta valigetta, come scusa l’acquisto di un giocatore, Maldonado.
Maldonado, ne suol nome c’era tutto il nostro destino, non ce ne siamo accorti, la passione ci ha traditi, accecati.
Questo lo capisco.
Ognuno ha reagito a suo modo, chi assolvendo, chi pensando che se l’illecito era stato consumato era giusto pagare, chi criticando, chi mettendoci ancora più amore, orgoglio, passione, seguendo il Vecchio Balordo sui campi della terza serie italiana, facendosi ammirare e amare da tifoserie che mai avrebbero più visto simili “invasioni.”
Capisco tutto.
Quello che non mi da pace, che non capisco, è l’abbraccio mortale da cui non riescono a liberarsi alcuni genoani.
Rimpiangere il proprio carceriere è patologico, perché di questo si tratta, di rimpiangere chi ci teneva in scacco giocando con i nostri sentimenti.
Eravamo imprigionati in una spirale perversa e negativa che non si era mai vista nella storia del Genoa, e non parlo dei risultati sportivi.
Una spirale, che con ogni evidenza, ci avrebbe portati, inevitabilmente, al fallimento societario.
Liberiamocene!
Forza Genoa!
Alberto Scotto