15 Novembre 2024
8.6 C
Genova

LA TABELLA.

È giunta l’ora della verità domenica.
Inutile girarci intorno. Con Genoa – Salernitana ci giochiamo tanto, tantissimo.
La vittoria vorrebbe dire un’iniezione enorme di fiducia per la rimonta salvezza, il pareggio o la sconfitta realisticamente la fine delle speranze.
Ciò che ha fatto Blessin nelle prime due apparizioni è pregevole: ritmi alti, buon gioco e grande morale infuso alla squadra.
Ora presumibilmente sarà inserito anche Amiri, che ha già dimostrato di avere belle qualità tecniche ed ottime intuizioni, per adesso supportate da una condizione fisica precaria, che andrà in crescendo.
Quanto a Frendrup e Gudmundsson, non sono certo che troveranno spazio da titolari fissi così in fretta.
Resta un problema, ahinoi non da poco: il gol.
Saranno proprio quelli da trovare, poco importa con chi, per vincere finalmente delle partite.
In ottica salvezza, anche se poi le tabelle vengono sistematicamente disattese e sono tanti le variabili, serviranno 37 punti circa a fine campionato, ossia 23 più di quelli attuali, da ottenere in 14 partite.
O 7 vittorie e due pareggi o 6 vittorie e 5 pareggi (quest’ultima ipotesi presupporrebbe però perdere solo 3 partite nelle 5 sfide contro le prime 5 della classifica).
Il rimpianto colossale è certamente aver cestinato il vitale scontro diretto con lo Spezia del 9 gennaio, con un solo nuovo acquisto in campo e l’altro in tribuna ed un condottiero catastrofico come Shevchenko in panchina.
Eppure sulla carta restano 9 partite “da punti”: le partite in casa contro Salernitana, Cagliari, Empoli, Torino e Bologna (le ultime 3 potrebbero avere la pancia piena), la trasferta di Venezia più il derby; infine non appare un’impresa titanica portare a casa uno o tre punti in casa contro una Lazio disconnessa, anche al netto dell’impresa di Firenze, e a Verona contro una squadra ormai tranquilla.
Certo, vincere 6 o, molto meglio, 7 partite su 14 dopo averne portata a casa una su 24, peraltro a settembre, sembra impossibile, ma, come illustrato in un bell’articolo di ieri qui su Realtà Genoana, non sarebbe la prima impresa di questa portata.
Infine, le altre: lo Spezia è nettamente più scarso di Samp e Cagliari, gioca malissimo ed il fattore C, che qui al Genoa aveva sempre sottratto punti a Motta, sta ripagando il tecnico.
Gli aquilotti hanno ben 12 punti più di noi, un’enormità, ma non si sa mai, l’esempio Benevento dell’anno scorso aleggia sempre…
Altrimenti, oltre a Salernitana e Venezia, è obbligatorio guardare a Cagliari e Samp, al di là dei valori.
Tutto però passa inevitabilmente da Genoa – Salernitana e poi, in caso di successo, dalla partita di Venezia, nascondersi ormai è impossibile.
Tra 4 giorni sapremo.

Vittorio Semino
Vittorio Semino
Genovese, 30 anni, "malato" di calcio e ciclismo (non quello blucerchiato), il Grifone come fonte di gioia e (troppo spesso) amarezza.

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