A cosa sto pensando. Sto pensando a quando sei arrivato a Genova a vestire di rossoblu, a quanto ero scettico, temevo fossi bollito, fossi venuti come tanti ex “campioni” a rubare uno stipendio, come spesso quando arrivavano al Genoa.
Sto pensando a quando ho cominciato a vederti toccare la palla, come pochi sanno fare, a quando ti sei seduto in panchina e a quando sei entrato a partita in corso, mettendo sempre il massimo impegno.
Ed è li che mi sono reso conto che sei un campione, vero ed assoluto. Una persona umile nonostante tu abbia vinto qualunque cosa, nonostante tu abbia portato la Macedonia per la prima volta alla fase finale di un campionato europeo, in lacrime come un bambino, le lacrime di un uomo fatto e finito che si commuove per l’ennesima impresa, forse la più importante della sua carriera.
Sto pensando al goal con il Bologna, ai mille calcioni presi, alle mille volte che ti sei preso squadre imbarazzanti sulle spalle portandoci con il tuo impegno il tuo carisma ed i tuoi goal a delle salvezze impossibili.
Sto pensando allo scherzo che ti hanno fatto e rido ancora pensando alla tua faccia e ai tuoi “no no io smetto, io la non ci vado”
Sto pensando che sei un pezzo di storia del Genoa, sto pensando al fatto che avrei voluto che rimanessi, anche solo per spronare i ragazzi dalla panchina e ricevere, comunque finirà questa stagione incredibile, una standing ovation da 10 minuti, il giusto tributo ad un atleta, un campione, un uomo eccezionale.
Buona fortuna #Goran #Pandev
So che le nostre strade si incroceranno ancora. Ti dobbiamo un tributo che pochi, pochissimi meritano, da vero Grifone.
Ma soprattutto… Grazie!
Alberto Parodi