Avevo già notato, nonostante la mia poca esperienza, che in qualche modo il Genoa desse fastidio a Genova. Mio padre, con quasi mezzo secolo di militanza allo stadio e un buon 25 anni di Gradinata Nord, confermava e lo fa tutt’ora le mie sensazioni. Essere genoani a Genova è come essere una mosca che ti ronza attorno al panino: un fastidio. Lo si vede da come i “salotti buoni” abbiano sempre guardato al Genoa.
Con malcelato fastidio, nel migliore dei casi, indifferenza.
Lo si legge sulla carta stampata, sugli articoli online. Articoli pieni di astio, irriverenza. Si leggono pezzi in cui si attacca senza se e senza ma la nuova società, accusandola di averci trascinato nel baratro con lo spettro retrocessione, dimenticandosi però di accennare a quasi 200 (DUECENTO) milioni di euro spesi tra risanamento debitorio, indice di liquidità, ammodernamento degli impianti e calciomercato.
Ma questi giornalisti, questi “genoani”, fino a 3 mesi fa dove erano? Mentre chi per 18 anni ci affossava sportivamente ed economicamente, loro dove guardavano? 777 hanno dimostrato di essere eccellenti comunicatori, ma dando peso a chi lo merita. E questi individui, abituati alle “gole profonde” ed agli spifferi della società, ora si ritrovano col cerino in mano, offesi perché 777 non parla con loro, nemmeno fossero la BBC o la CBS, al massimo la RAI.
Prima avevano ricevuto troppa considerazione, ora che ricevono la giusta, danno libero sfogo al “manimanesimo” con punte di presunzione. Per non parlare degli “opinionisti” di alcune emittenti. Dove ad ogni occasione possibile, alzano il polverone con congetture da brivido. Ho pure sentito insinuare che 777 siano burattini in mano a Preziosi o prestanome di Berlusconi.
“Opinionisti” con talmente poca onestà intellettuale, da definire Rincon e Conti due ottimi rinforzi pronti alla battaglia (il primo non gioca titolare da 1 anno e mezzo ed il secondo sono due anni che ha continui infortuni) se acquistati da quelli là, mentre il Genoa “non investe”( al momento 12.5 milioni per giocatori di proprietà e non prestiti semestrali, aspettando altri innesti). Ma si sapeva, a Bogliasco splende sempre il sole e a Pegli è l’eterno inverno.
Ma da questo noi genoani dobbiamo trovare nuova linfa, nuovo orgoglio, compattezza ed unità. Ed appena proveranno a salire sul carro, li rispediremo a terra, nello stesso fango che da anni ci lanciano addosso.
Ricordiamoglielo sempre: “CHI ASPETTA IL NOSTRO TRAMONTO, NON VEDRÀ MAI LA NOTTE”. FORZA GENOA!!!