Si sa come vanno le cose in serie in Italia.
Se alla fine del girone d’andata a un certo punto la quota salvezza pare essere a 30 o 32 punti, poi nel ritorno questa sale inevitabilmente a quota 35 o 36.
Accade ogni anno.
Questo perchè squadre di metà classifica ormai prive di obiettivi scendono in campo senza motivazione contro le “disperate”.
Per anni l’emblema della squadra salva a fine febbraio o primi di marzo e poi scarica mentalmente è stata il Chievo, ma potremmo fare anche l’esempio della Samp nel triennio di Giampaolo o del Bologna.
Inevitabilmente il trenino di centro classifica Torino – Sassuolo – Empoli – Bologna – Verona inizierà ad elargire punti.
Le nostre concorrenti ne approfitteranno e dovremo essere bravi anche noi a farlo.
Certamente saremo costretti a vincere pure gli scontri diretti e finora ne abbiamo vinto uno solo (a Cagliari), ossia l’unica partita vinta nel nostro miserabile campionato.
Può una squadra che ha vinto finora una partita su 21, cogliere 7 vittorie e 2 o 3 pareggi nelle restanti 17 giornate?
No, se non arriveranno 3 o 4 uomini di qualità e passo tra centrocampo e ali / seconda punta, ma SOPRATTUTTO se non cambierà la mentalità perdente.
Mentalità vista con Ballardini e con Shevchenko, causata anche da giocatori non solo limitati tecnicamente, ma pure senza personalità e mordente, alcuni svogliati.
Il distacco ora è ampio, inutile nascondersi, eppure basterebbe un colpo a sorpresa, anche in una partita apparentemente proibitiva come a Firenze, per dare una svolta, per sbloccarsi e provare almeno a giocarsela fino alla fine.
Il Crotone, società piccola e non certo con grandi disponibilità, anni fa è riuscito in ciò che appariva impossibile, una rimonta furibonda e vincente.
Arrendersi alla retrocessione a 17 partite dalla fine e con 20 giorni di mercato davanti forse ce lo si può attendere da alcuni giocatori, ma non dal Genoa.
Non è da Grifone e non deve diventarlo!
Non lo meritano la storia del club e i tifosi, non lo merita la nuova società che ha puntato su uno staff tecnico costosissimo, su un D.S. di belle speranze e ora su nuovi acquisti pagati fior di quattrini.
Finora il 90 % dei nostri calciatori ha avuto un rendimento pietoso, l’allenatore non è stato assolutamente all’altezza e Spors non è riuscito nel compito di portare in tempo per lo scontro diretto con lo Spezia giocatori nei reparti più “urgenti”, negarlo sarebbe da ipocriti.
La mancanza di qualità in rosa e le classiche difficoltà del mercato di gennaio per una squadra in crisi sono attenuanti, non scriminanti.
Possono ancora riscattarsi. Da subito però, altrimenti arrivederci alla serie A per davvero.
La fede dei tifosi e l’entusiasmo della società meritano quanto meno una reazione di orgoglio e prestazioni convincenti, per restituire la speranza in ciò che appare impossibile, ma forse non lo è.