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AL DI LÀ DEI NOMI.

Amici rossoblù, eccoci alle porte del nuovo anno.
Ancora non ci sono nomi sicuri nelle vesti di nuovi acquisti, l’importante però è averne almeno 3 in tempo per giocare il 6 gennaio a Sassuolo, a cui aggiungerne altri 3 o 4 in seguito, 2 mal che vada.
E parliamo di titolari di qualità, non di mere alternative.
La massima urgenza riguarda un paio di esterni d’attacco che saltino l’uomo, due centrocampisti validi e un terzino adatto alla 4.
Un pò improvvidamente e per comprensibile inesperienza è stata annunciata una rivoluzione, che sarebbe sacrosanta e l’annuncio della quale ha ridato speranza a noi tifosi, ma che è purtroppo difficile da attuare nel complicato mercato di gennaio, specialmente se l’ambizione è quella di migliorare in ogni reparto o quasi la squadra con diversi innesti realmente importanti.
Bisogna anche fare i conti con la nostra disgraziata situazione di classifica, non certo dovuta alla nuova società, che porta alcuni giocatori a dire di no. Il chè è legittimo e prevedibile.
Dunque chi si aspettava nomi altisonanti, ancora freschi o bolliti che siano, è probabilmente destinato a rimanere deluso: Lazzari (il miglior laterale da 5 in Italia, che con la 4 richiesta da Sheva non c’entra nulla e si sta vedendo con Sarri), Acerbi, Vecino, Pjanic e compagnia passano alti, altissimi.
Ecco però che subentrano due fattori: la disponibilità economica della società e la conoscenza internazionale del nuovo D.S.
Dopo diversi direttori sportivi praticamente nelle mani di Preziosi, Spors dovrebbe agire in autonomia e soprattutto garantisce la conoscenza dei mercati stranieri.
Laddove in Italia si arriva a poco o nulla, è possibile invece agire su mercati di campionati interessanti e di buon livello (Olanda, Belgio, Portogallo, Francia) ed attingere a giocatori pronti ed immediatamente “impattanti” in serie A, ovviamente non pescati dai top club di quei paesi, dato che altrimenti rifiuterebbero, a meno di non essere genoani, pazzi o visionari su un grande futuro, che noi tutti auspichiamo.

Quindi spazio a 777 e a Spors, dai quali è lecito attendersi non nomi da far accapponare la pelle e riportati un pò “ad minchiam” qua e là come Rincon, Izzo e Zaza (il Toro pur di pubblicizzarli per liberarsene sarebbe disposto a tutto), ma giocatori in grado di far svoltare davvero la nostra stagione.
E siamo fiduciosi sulle loro capacità e sulla competenza del D.S.
Certo, il tempo stringe, il Sassuolo e lo scontro diretto con lo Spezia sono alle porte, quindi che sia un finale di 2021 sprint!

Vittorio Semino
Vittorio Semino
Genovese, 30 anni, "malato" di calcio e ciclismo (non quello blucerchiato), il Grifone come fonte di gioia e (troppo spesso) amarezza.

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